A seguito dell’articolo pubblicato su GiglioNews (VEDI ARTICOLO), da turista abituale dell’Isola del Giglio mi sento obbligato ad obbiettare a quanto letto.

Come da “tradizione” ogni anno visito l’isola di Giannutri con la tratta prevista dalla compagnia di navigazione Maregiglio, nei giorni di martedì o giovedì per un periodo limitato, di 4,00 h circa, ad un prezzo non proprio economico, rapportandolo al tempo di permanenza sull’isola.
Nonostante faccia parte del discriminato turismo mordi e fuggi ho sempre rispettato tutto il patrimonio che questa stupenda isola offre dal punto di vista naturalistico; non approvo, però, la cementificazione selvaggia avvenuta nei pressi di cala dello Spalmatoio e in zone isolate dell’isola, grazie a dubbie autorizzazioni.
Nel mese di agosto, durante il mio giro dell’isola, ho rilevato da quest’anno (2008) nuovi cartelli che riportano i seguenti divieti: “ISOLA DI GIANNUTRI ZONA DI PROTEZIONE ACCESSO CONSENTITO ESCLUSIVAMENTE CON GUIDA ABILITATA DAL 26 MAGGIO A 12 OTTOBRE 2008” delibera del consiglio direttivo n 18 del 16 aprile 2008 ad opera del fantomatico NATURA 2000 ... (
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La cosa più vergognosa dei suddetti cartelli riguarda il fatto che essi sono posti solo in prossimità delle abitazioni private che, a mio parere, deturpano l’isola che dovrebbe essere zona protetta. Vorrei precisare che percorrendo il sentiero che porta ai Grottoni non c’è traccia di un solo cartello di questo tipo, mentre nei camminamenti pedonali nel villaggio centrale di cala dello Spalmatoio se ne trova uno all’imbocco di ogni accesso. Non è che tali cartelli servano a tutelare la privacy di coloro che hanno abitazioni private e non a salvaguardare il parco naturalistico? Il comitato NATURA 2000 da chi è composto?... non saranno per caso i proprietari delle abitazioni dell’isola?
Vi chiedo cortesemente di pubblicare la mia osservazione nella speranza di ricevere chiarimenti esaurienti per valutare il ritorno sull’isola il prossimo anno, senza il timore di incorrere in sanzioni salatissime.

Grazie, saluti, Massimo.