Buongiorno,

Sono rientrato da pochi giorni da una settimana di vacanza al Giglio e non posso nascondere una certa delusione. Certamente non dovuta all’isola – che conoscevo da una precedente visita – sempre bella e magnetica, quanto dalla ‘gestione’ della stessa.

Prima di partire ero stato colpito positivamente dal sito del Comune dal quale appariva una grande capacità gestionale del territorio, capacità di fornire servizi insomma, l’immagine di un’amministrazione illuminata come poche ve ne sono in Italia. Arrivato sul posto però questa sensazione é andata sparendo per le cause che vado ad illustrare.

Tutto il personale ‘pubblico’ entrato in relazione con il sottoscritto si é dimostrato di una sgarbatezza impressionante. Parlo di operatori ecologici, carabinieri, polizia municipale. Atteggiamento assolutamente contrapposto a quello dei negozianti in genere molto cordiali e disponibili.

Pulizia e sentieristica. E’ più che apprezzabile lo sforzo dell’amministrazione di cercare di introdurre la raccolta differenziata (anche se alcuni locali mi hanno detto che poi tutto finisce indistintamente in discarica) peccato che certe parti dell’isola siano molto sporche (faccio riferimento ad alcune calette sul sentiero per raggiungere le Caldane). Sempre in termini di pulizia sono rimasto sopreso nel discutere con due militari della forestale di apprendere che la via delle creste é sostanzialmente impraticabile (sembra addirittura che degli escursionisti si siano feriti) in quanto non é stata pulita (da chi?) dalla ricrescita della macchia. Sempre in materia di sentieri ho trovato molto deludente la segnaletica. Trovare le indicazioni dei sentieri non é sempre facile alle volte é quasi comico. Ne ho trovati di almeno 5 tipi. Giusto per il divertimento di chi legge. Pannello verde - enorme - che indica nome del sentiero e durata approssimativa (vedi i due sentiri Giglio Castello - Campese). Pannellino giallo a forma di freccia ad altezza circa 40 cm (vedi sentiero che dalla curva sulla strada Giglio Porto - Castello porta all’Arenella), Segnavia CAI ovvero la classica bandierina bianco rossa dipinta (tracce di questa ne ho trovate in prossimità dell’imbocco del sentiero Porto - Castello sulla statale). Il mitico e italianissimo graffito sul muto (mi riferisco all’indicazione per la spiaggia delle Caldane) e infine un elaborato cartello della provincia di Grosseto con l’intera cartina dell’isola riportata su un pannello unitamente a una traccia rossa (indicante il sentiero) e una freccia che indicava la posizione del medesimo (rintracciato allo svincolo della statale tra Campese e Castello. Un incrocio stradale é il posto ideale per indicare un sentiero ad un escursionista). Il tutto condito dal fatto che una volta entrati nel sentiero si perdono tutte le traccie di indicazioni. Delirante! Diavolo, siamo in un Parco, se non viene curata la sentieristica!

Chiudo con un episodio che ha fatto imbestialire il sottoscritto e diverse persone che come me erano in soggiorno. La sera di venerdì o sabato c’é stata un’esibizione musicale. Nulla in contrario per l’amor del cielo fatto salvo che il volume era tale che si sentiva sin oltre il Monticello come se fosse in casa e che sia durato sino oltre l’una di notte. Garantisco che per chi ha figli piccoli e viene in un parco proprio per sfuggire al rumore delle ‘tipiche’ località turistiche non é una bella esperienza. Per non contare che alle diverse chiamate ai carabinieri da parte dei villeggianti indispettiti dal frastuono per chiedere una semplice moderazione del rumore ci veniva risposto con arroganza e strafottenza. 

Grazie per l’attenzione
Mirko La Rocca