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"Muflone gigliese": poesia di Palma Silvestri
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"Muflone gigliese": poesia di Palma Silvestri

Ho già scritto e tanto, sulle vigne, sul loro valore indispensabile all’economia isolana; il Giglio e l’uva, sodalizio secolare legato alla storia degli uomini di un tempo, veri eroi dal doppio lavoro: minatori e vignaioli.

Piano piano la nostra isola, grazie alle aziende vitivinicole sorte in questi ultimi anni, ritornerà verde come un tempo e la vigna, la terra lavorata con sacrificio e sudore, va protetta dalle insidie che possono arrivare da qualche muflone affamato, una volta uscito dal recinto.

Ciò non toglie che "un occhio benevolo al destino di queste timide e innocenti bestie", poteva esserci da parte di tutti, a iniziare dall’Ente Parco e anche da coloro che la terra hanno a cuore, magari, facendo forza sulla loro categoria, impedendone la caccia o contribuendo alla ricostruzione di una recinzione.

MUFLONE GIGLIESE Zoccolo duro per arrancare su sassi scoscesi a strapiombo del mare è lo Zuffolone il poggio che accoglie il nostro muflone ove pascola e bruca quel che la Natura nel tempo gli dona. Le corna ritorte fan bella figura corona maestosa cinge la testa e fonte di vita per la sua sorte di capro montone ruolo importante a la procreazione. Chete le femmine stanno all’ombra del leccio che sporge cespuglio di fronde e l’occhio materno privo di assillo scruta l’agnello che bela tranquillo La meraviglia è per te oh turista che presso il Pertuso rallenti il tuo passo per poi osservare l’essere strano che là vive da anni col resto del mondo nostrano. Quel tipo di capro se fino ad oggi in terra di Giglio ha resistito non come accessorio dev’esser trattato non capro espiatorio di storie maldestre ma protagonista all’insegna del Mito. 17 Marzo 2021 Palma Silvestri