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Nessuna tutela delle colonie feline al Giglio?
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Nessuna tutela delle colonie feline al Giglio?

Salve, avrei voluto scrivere questa mail al Sindaco Ortelli e ai consiglieri comunali, ma il sito del Comune di Isola del Giglio da un po’ non funziona, così mi rivolgo a voi, al vostro giornale on line che mi sembra un po’ un’agorà, il luogo di incontro e di confronto dell’Isola.

Mi chiamo Marina Leonardi, sono una giornalista di Modena e i primi di ottobre ho soggiornato diversi giorni all’Isola del Giglio.

Sono rimasta molto colpita del fatto che, a fronte di tanta bellezza artistica e naturalistica, a fronte di una buona organizzazione turistica (complimenti per la gestione dei sentieri), dell’offerta enogastronomica davvero di elevata qualità (che mi ha fatto subito venir voglia di tornare), ci sia molta trascuratezza nei confronti degli animali.

Ci sono tanti gatti randagi, che non sarebbero assolutamente un problema se fossero curati e sfamati, come ormai si fa nelle realtà più civili italiane (tra l’altro sono bei gatti, incroci con siamesi, certosini…).

In Emilia Romagna dove vivo io, ma anche in Toscana, nella stessa provincia di Grosseto ho letto di convenzioni tra i Comuni (ad esempio Porto S. Stefano), l’Asl e le associazioni animaliste o gruppi di “gattare” per la cura e il sostentamento delle colonie feline e per il loro contenimento attraverso la sterilizzazione delle femmine. Ho letto che nel 2005 questo si faceva anche al Giglio, che c’era un ambulatorio veterinario al Campese, ma che è stato chiuso. E che non c’è un veterinario sull’isola. Se un animale si ammala o viene investito, è condannato a morire. Questo va contro precise norme di Legge nazionali www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_911_allegato.pdf e regionali http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2010/07/31/009R0816/s3, che tutelano gli animali d’affezione e danno chiare indicazioni per il loro benessere.

La cosa paradossale è che proprio la Regione Toscana ha appena attivato in via sperimentale in alcune sue province, un servizio di soccorso per animali 24 ore su 24. Una vera disparità di trattamento se si pensa che al Giglio non c’è nemmeno il veterinario! http://www.greenme.it/informarsi/animali/17918-animali-domestici-soccorso-centralino-toscana

Ho letto che il vostro Comune ha sottoscritto un accordo per portare le gatte a sterilizzare a Porto Santo Stefano ma, i gigliesi con cui ho avuto modo di parlare, mi hanno riferito che queste sterilizzazioni non si stanno facendo per la difficoltà dell’organizzazione di cattura e trasporto delle gatte. Tra l’altro, ho trovato qui online una interpellanza in Consiglio Comunale di due anni fa http://www.giglionews.it/2013/09/14/la-minoranza-interviene-sulle-colonie-feline/ che lamentava proprio questo.

Io capisco che gestire un comune su un’isola sia molto più complicato che amministrare un comune sulla terraferma. So dei vostri problemi quest’anno a far partire le scuole medie. Immagino che uno dica, ma sì i gatti sono l’ultimo dei nostri problemi. Però la civiltà di un luogo, si vede anche da come vengono trattati gli animali. Mi è capitato di parlare con altri turisti ed erano tutti dispiaciuti, anche perché c’è sempre maggiore sensibilità nella popolazione italiana nei confronti degli animali. Se proprio non si può aprire un ambulatorio al Giglio che si faccia un accordo con i veterinari dell’Asl che operano a Porto Santo Stefano perché vengano periodicamente a verificare lo stato di salute dei gatti delle colonie. Che Asl e Comune facciano un accordo con le “gattare” del Giglio, in modo che si crei una rete organizzata di distribuzione di cibo in contenitori che poi possano facilmente essere raccolti e gettati o riciclati.

In un'isola tanto bella com'è il Giglio farebbe sicuramente bene anche al turismo trovarsi attorno animali ben curati.