L’articolo di ieri a firma Modesti mi è veramente piaciuto per gli argomenti riportati, che interamente condivido. Ogni tanto la saggezza del mio vecchio amico Modesti riappare ed ha la prevalenza su qualche rara bischerata politica sulla quale è scivolato negli ultimi tempi.

La risposta del rappresentante di Legambiente invece è stata assai reattiva e quindi per questo abbastanza sconclusionata. Le energie reattive, nello scambio di potenza, generano confusione. Ma io continuo a dispiacermi perché ancora ci si trincera anonimamente dietro quella nobile Associazione che nel contesto nazionale continua ad essere seguita onestamente. Per fare un esempio, il testo del WWF, anche se un po’ scontato, è stato firmato dal suo rappresentante con tanto di nome e cognome.

In questo modo si rischia di scompigliare (l’ho detto anche recentemente)  le idee private o personali con i nobili principi ispiratori di Legambiente. Sarebbe opportuno che l’estensore del testo (forse si tratta di qualche birichino locale) si firmasse e si prendesse la responsabilità di quello che afferma, spesso non condiviso dagli altri associati. E’ come se ad un certo punto mi firmassi “Comune di Isola del Giglio”. Troppo comodo.

I fondi del Minambiente per gli impianti di depurazione del giglio, snobbati da questa Giunta, non hanno nessun collegamento con il PNAT ma fanno parte dell’Accordo Stato/Regioni (ci sono accordi non solo in campo ambientale ma anche quello scolastico, sanitario, ecc), con i cui rappresentanti abbiamo collaborato ed operato nell’interesse della comunità per tutelare, rimuovendo in questo modo gli scarichi inquinanti, il nostro mare secondo il classico principio dell’eliminazione della causa. Il cambio di amministrazione non ci ha poi consentito la prosecuzione del progetto.

Quello di attribuire i meriti costantemente al PNAT e le colpe agli incivili cittadini rischia di diventare una usurata demagogia che, nell’epoca in cui viviamo, non ha più audience. Non è stata spesa una parola per rispondere a ciò che ho definito il crollo (si dice così per dire ma si parla di degrado) di Giannutri e di Pianosa. Perché non si afferma che i Parchi sono disastrosamente abbandonati a se stessi?  Per questo noi siamo seriamente convinti che i progetti ambientali in genere vadano nella direzione opposta della tutela e che quindi non debbano essere accolti, solo perché previsti dalle leggi nazionali. Le leggi sull’ambiente non impongono nulla ma offrono delle opportunità che, se indispensabili, possono essere sfruttate o meno dalle popolazioni.

Infine ribadisco, per il saccente di Legambiente, che l’amministrazione, di cui mi sono onorato di far parte, ha risolto diverse problematiche storiche dell’isola come la mancanza di acqua potabile e l’emergenza/urgenza in campo sanitario mediante la realizzazione di piazzole per l’Elisoccorso sia al Giglio che a Giannutri. Oggi, grazie a quegli interventi abbiamo raggiunto l’autonomia idrica e non ci sono più quelle “antiestetiche” bettoline che attraccavano nelle più belle cale dell’isola e si può essere trasportati in ospedale in circa 7 minuti.

E siccome siamo per natura ambientalisti, contro la cementificazione, abbiamo fatto approvare dalla Regione Toscana una Variante di Salvaguardia per impedire oggi ed in futuro le mega-costruzioni sull’isola che tanti danni hanno provocato all’ambiente ed all’immagine dell’isola. Nessuno del PNAT o delle associazioni collegate ha mai speso una parola a favore di questa memorabile decisione.

Egregio rappresentante di Legambiente, ma di quale verità stiamo parlando?