porticciolo isola del giglio campese giglionews
Porticciolo: "Con il natante sequestrato senza un minimo di aiuto ..."
I contenuti dei post nella rubrica "Dite la Vostra" di questo giornale sono opinioni personali ed informazioni non verificate provenienti direttamente dai rispettivi autori che se ne assumono totalmente la propria responsabilità. La redazione GiglioNews si dissocia preventivamente dai contenuti che dovessero offendere o ledere la dignità di soggetti terzi, fermo restando il diritto di rettifica ai sensi della legge n. 47/1948. (n.d.r.)

PORTICCIOLO CAMPESE

Vorrei esprimere la mia indignazione per il trattamento riservato ai proprietari di natanti sequestrati nell’ambito della nota operazione di sei giorni fa. Ignaro della situazione che ha provocato l’intervento del Tribunale di Grosseto mi sono trovato, all’inizio di una vacanza per fare immersioni subacquee, catturato nella rete che ipotizza un “disegno criminoso” in associazione con altri soggetti.

In sintesi, come fanno tutti da tempo immemorabile, ho ormeggiato il mio natante nel Porticciolo di Campese. Ovviamente non sono in grado e non intendo entrare nel merito della questione, ma sottolineare come a seguito del presunto comportamento delinquenziale sono stato bloccato nell’impossibilità di proseguire la mia vacanza ricevendo una buona dose di sfavorevoli ingiunzioni e nessun appoggio e nemmeno consigli da parte delle autorità per attenuare il grosso disagio subito. Confidavo in un po’ di comprensione in relazione al fatto che muoversi in un ambito ristretto, come un territorio isolano, per un turista può essere complicato essendo iniziata la stagione turistica. Infatti, ad esempio, non si riescono a trovare soluzioni, anche a pagamento, per ormeggi alternativi, c’è il problema dei rapporti instaurati per l’affitto abitazione, i biglietti per il ritorno già pagati, ecc.

La presentazione di queste recriminazioni e richieste di assistenza per questa emergenza verificata non ha prodotto nemmeno un minimo consiglio, per alleviare il disagio, da parte delle autorità locali. Io, insieme ad altri, devo arrangiarmi: sono affari miei, dovevo pensarci prima di venire, non bastava informarmi genericamente sulle novità del luogo prima di partire, dovevo prevedere in base a chissà quale auspicio il piccolo incubo in cui mi sarei venuto a cacciare.

Mi aspetterei un po’ di aiuto, anziché essere visto come un sorvegliato speciale, potenzialmente pericoloso, da sanzionare repentinamente per aver collocato l’ancora nel posto sbagliato. A parte l’atteggiamento comprensivo dimostrato dai Carabinieri, ma non sufficiente a migliorare il mio stato di disagio, nessuno, nemmeno a parole, si è ricordato di questo problema, evidentemente non considerato tale, dei turisti nella mia condizione.

Perché non si stabilisce tra le autorità un accordo gestionale per costituire una misura di franchigia provvisoria, in relazione alle rispettive personali scadenze di termine vacanza, riguardo al mantenere la possibilità di ancorare in discreta sicurezza i propri natanti nell’alveo del Porticciolo che, ricordiamo, non è stato sequestrato come il sistema degli ormeggi?

E’ troppo chiedere un minimo di sensibilità, che richiederebbe solo un lieve sforzo organizzativo di coordinamento intelligente tra le autorità, perlopiù corrispondente a così esigui momentanei spazi temporali? Infine, sembra logico che l’indirizzo quasi spregiudicato, sinora pervenuto, sia quello di ancorare piccoli natanti fuori la barriera del Porticciolo, nel golfo del Campese, ignorando una vera condizione di seria pericolosità in caso di notissimi ricorrenti cambiamenti di mare. Non serve essere esperti del luogo per comprendere la negatività di una cosa del genere!