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Pulizia fondali: un contratto da 85 milioni di dollari
Pulizia fondali: un contratto da 85 milioni di dollari

Costa Crociere ha siglato venerdì sera il contratto con la società Micoperi, consentendo quindi l’avvio ufficiale delle attività di ripristino dei fondali del sito interessato dalla rimozione della Concordia all’Isola del Giglio, con uno stanziamento di oltre 85 milioni di dollari. La mobilitazione di mezzi e personale inizierà già la prossima settimana ed i lavori partiranno entro brevissimo tempo per una durata complessiva stimata di circa 15 mesi. Il personale impiegato, costituito da tecnici, sommozzatori ed equipaggi dei mezzi navali, passerà da un minimo di 50 ad un massimo di circa 150 persone. Come già avvenuto per il progetto di rimozione, sarà l’Osservatorio di monitoraggio costituito in seno alla Regione Toscana a seguire e controllare l’andamento dei lavori e autorizzare tutte le fasi di lavoro.

piattaforme pulizia fondali regione toscana isola del giglio giglionewsIl progetto è suddiviso in 4 fasi consecutive che includono le seguenti attività: si inizierà con la rimozione dei detriti rimasti sul fondale dell’area di cantiere, per proseguire poi con gli anchor block serviti all’installazione delle torri utilizzate per i sistemi di ritenuta del relitto, la rimozione dei sacchi di cemento utilizzati per realizzare il falso fondale di appoggio del relitto durante la fase di rotazione e fino alla fase di rigalleggiamento e, a seguire, delle sei piattaforme di acciaio su cui poggiava il relitto dopo la sua rotazione, per terminare infine con la rimozione dei sedimenti depositati sul fondo marino.

Un articolato piano di monitoraggio ambientale, condiviso con le autorità, sarà avviato in parallelo alle operazioni per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Il Piano di Monitoraggio, coordinato dall’Università La Sapienza di Roma prevede controlli costanti sulle lavorazioni e sulla qualità delle acque, test biologici ed ecotossicologici sui pesci con anche il posizionamento di stazioni di controllo “mussel watch”, analisi periodiche sui sedimenti, il monitoraggio degli habitat protetti in particolare posidonia e coralligeno e un’attività di monitoraggio dei cetacei in caso di attività che possano generare rumore.