Avendo ricevuto notizia dai giornali e tv che nei giorni scorsi è venuta a mancare la campana della Costa Concordia, il parroco di Giglio Castello, Don Vittorio Dossi, si è rivolto alla nostra Redazione per lanciare un appello a chi l'avesse adesso con sé.
Quella campana, come dimostrano le lettere che di seguito pubblichiamo, era destinata alla comunità isolana ed in particolare alla Chiesa parrocchiale di Giglio Castello. Per volontà dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, ma anche della stessa Costa Crociere, la donazione ai gigliesi della campana di bordo sarebbe stato un gesto fortemente simbolico di ringraziamento all'umanità della gente isolana dimostrata palesemente quella tragica notte del naufragio.
Quella campana dunque è del Giglio e sull'isola deve tornare. Questo l'auspicio di Don Vittorio e di tutta l'isola che si unisce al parroco nell'appello al ravvedimento di chi della vicenda conoscesse particolari più precisi.
VISUALIZZA CORRISPONDENZA TRA L'ANMI E DON VITTORIO (2,5 MB)
Mi associo all'appello di Don Dossi.
Ho provato un senso di disagio quando ho sentito la notizia al telegiornale: quella campana è dell'Isola e su di essa deve rintoccare, è e rimane il simbolo di tutti i naufragi che in ogni tempo si sono verificati, non solo alle Scole, ma è anche il simbolo della solidarietà di un popolo intero, di Persone realmente degne di tal nome.
Per questo mi associo a tutti coloro che chiedono la restituzione della campana quanto prima, affinché i suoi rintocchi si possano accordare con quelli di tutte le campane del Giglio, come segno tangibile di una Pasqua di solidarietà e di fratellanza.
E da quel momento chiunque sentirà i suoi rintocchi si ricorderà dell'affetto che da sempre gli isolani offrono a chiunque si reca nella nostra Isola.
Un abbraccio a tutti!
alessandro fei
Mi associo e sostengo con forza l'appello di Don Dossi e dell'ANMI.
La campana deve ritornare agli isolani.
Speriamo tutti in un ravvedimento dei responsabili ed in una incisiva indagine delle Forze in campo
Un caro saluto