Carissimo Signor Attilio Brothel,
la ringraziamo vivamente per i suoi complimenti a noi rivolti e per l’attenzione dedicataci.

Apprendiamo con notevole siddisfazione che dopo decine di anni finalmente il comune ha intenzione di prendere seriamente in considerazione gli avvenimenti locali.

Il comportamento da voi tenuto durante questa faccenda (minacce di azioni penali), non indurrebbe nessuna persona dotata di un minimo di cervello a pensare che, da buon costume italico, le istituzioni scendano in campo esclusivamente quando vengono toccati gli interessi propri o quelli di autorevoli personaggi dagli aurei giacigli.

Ammirevole risulta l’immediato e tempestivo intervento, con annessa trasformazione del nostro ex borgo medioevale nella nuova Casa del Grande Fratello, a difesa della bruttezza pubblica di tali bandiere dopo che per anni:

_ Si è tollerato e si tollera la costruzione di edifici in parte o totalmente abusivi o senza l’adempimento di tutte le disposizioni dettate dal piano regolatore;

_ Si è tollerato e si tollera l’esecuzione di lavori pubblici o privati contro le più basilari regole stabilite dalle ordinanze ad essi dedicate;

_ Si è tollerato e si tollera la coatta sottrazione di migliaia di metri quadri di spiaggia ai cittadini da parte dei noleggiatori ambulanti di ombrelloni che, alla luce del sole del mattino, invadono le nostre spiagge con migliaia dei loro metallici creatori d’ombra;

_ Si è tollerato e si tollera il disfacimento totale o parziale di tutte le architetture pubbliche quali strade, pubblici edifici o illuminazione.

L’unilateralità di cui lei ci accusa è dote condivisa da ambo le parti data la modalità di installazione di tali lieti doni che così generosamente ci sono giunti d’oltremare.

Siamo stati definiti dei vigliacchi.

Ha mai provato lei a scalare le nostre ex mura medioevali, ma ormai terzomillenniofluorescentialluminioimpalate, con il buio totale regalato dalla S.I.E ai guardatori di stelle, sciogliere, ammanaire, sciogliere ancora, nascondere e allontanarsi tutto in meno di un paio di minuti data la terribile illegalità del gesto?

Italico costume risulta inoltre colpire con spropositata forza repressiva (lei ci ha minacciato di azioni legali) chi cerca di rimediare alle ingiustizie dall’alto venute.

Risulta quindi obbligatorio il nascondersi “Dietro le gonne”; daltronde però ognuno ha la sua, di gonna, ed una famosa a voi impavidi amministratori, non è per caso “Mancanza di soldi”?

Piacevole sembra per voi, persone importanti, riempirvi la bocca del termine “Furto” riguardo il nostro gesto nonostante abbiate sempre saputo che era nostra intenzione restitutire, a brevissimo, questi orribili drappi a chi di dovere dato che vi avevamo informato di ciò già alcuni giorni fà.

Generoso è stato dunque da parte vostra lasciare aperta per noi una porta della quale noi stessi, già da molto tempo, possedevamo la chiave.

Esprimiamo quindi ancora una volta la nostra ammirazione verso un’amministrazione che si impegnerà a fondo nella difesa di tale personale ed orribile installazione, tralasciando, volutamente o meno, questioni di legalità e interesse di ben superiore portata (sopra citate, poche per esigenze di spazio) che riguardano, queste ultime sì, la totalità della popolazione residente o turistica.

Per gentilezza, e per innato senzo del rispetto chiediamo scusa per il nostro gesto a quel 10% della popolazione da esso turbata forti anche dell’appoggio della restante totalità.

Una sola richiesta: perchè non viene divulgata, in quanto documento pubblico, una copia dell’originale permesso ottenuto, per tale scempio, dalla soprintendenza ai beni culturali delle province di Siena e Grosseto?

Chiudiamo rammaricandoci per i risvolti “legali” di tale vicenda ma ricordandole che forse, le maggiori scuse verso la popolazione, non le dobbiamo noi ...

Quelli delle Mura