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Quell'intervento ha svilito il senso della manifestazione
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Ho incominciato ad andare in manifestazione dal lontano 1972, appena quattordicenne, erano chiaramente politiche, la Milano di allora era chiaramente divisa in due parti, come lo era l'Italia.
Oggi a distanza di quasi 50 anni ho partecipato ad una "manifestazione" che credevo e credo ancora di importanza vitale per l'isola del Giglio, la salute, il mantenimento e la cura della stessa.
L'isola chiede una continuità del servizio della medicina di base, con l'andata in pensione del Dottor Schiaffino, che non smetterò mai di ringraziare, l'isola si è trovata ad affrontare la dura realtà di quello che è la "normalità" sul continente.
Non si può piacere a tutti, forse anche Armando non piaceva a tutti, non è scritto da nessuna parte e in nessun libro che sia obbligatorio ciò, come non ricordo nemmeno che il nostro medico si sia mai rifiutato di entrare in quelle case dove non era particolarmente gradito.
Oggi sono andata via perché un attacco gratuito e totalmente fuori dal contesto della manifestazione ha svilito e reso di basso livello le nostre richieste, questa è naturalmente la mia opinione.
Si chiama passato proprio perché è passato, oggi le nostre richieste sono una cosa importante per la nostra salute per la sopravvivenza dell'Isola stessa.
Chissà forse anch'io andrò in giro con una scritta "sono senza medico" visto la situazione odierna.
Inopportuno e inadeguato è stato rispolverare vecchi rancori all'interno di una manifestazione che è di e per tutti.
Forse avrei dovuto restare e replicare ma talmente schifata da questa mancanza di rispetto nei nostri confronti, perché noi eravamo li per protestare e chiedere quello che secondo noi è un nostro diritto, visto la precaria situazione e la nostra posizione di isolani, non sentire recriminazioni del passato. 
Questo non rende un paese unito quando c'è chi ancora alimenta la fiamma della attrito personale, in una situazione che è di tutti e non solo di pochi, in negativo naturalmente.
Chiudo col ringraziare profondamente Armando, grazie per questi 36 anni di tranquillità sapendo che c'eri, fortunatamente ci sei ancora.
Immagino i sacrifici affettivi e altro, che hai affrontato pur di starci accanto, le rinunce e quant'altro la tua professione, per tua volontà ti ha spesso imposto.
Spero che faremo altre manifestazioni o sitting che vogliate dire, vi assicuro però se dovesse riaccadere ciò che è successo oggi, il megafono lo prendo io. A volte vi darei foco ma vi voglio bene.