Leggiamo sconcertati le dichiarazioni del Sindaco in merito alla nostra proposta referendaria.

Sono due le possibili spiegazioni che possiamo dare riguardo a questa estemporanea sortita di Brothel che appare più come una farneticazione, forse dovuta alla calura di questi giorni:
o il Primo Cittadino sta cercando lo scontro politico in vista della ormai prossima campagna elettorale senza curarsi però del fatto che sta interloquendo con i circa 500 cittadini firmatari oppure, e la cosa sarebbe ancor più grave, il Sindaco non ha capito nulla di quello che stiamo chiedendo con il referendum essendosi allontanato troppe volte dalla sede dell’incontro con noi promotori.

Il Sindaco, nel suo comunicato, dice:
“Innanzi tutto si vorrebbe chiedere alla gente di esprimersi non sulla necessità di amp o meno, ma sulla proposta del Comune, quando questa non è più attuale in quanto sorpassata dalla proposta ministeriale.”

IL SINDACO NON CAPISCE, o forse non sa, che l'articolo 62 dello statuto comunale, permette l’indizione del referendum solo su provvedimenti locali e la “necessità di Amp o meno” è un atto di competenza ministeriale. Inoltre, dal momento che il Ministero ha congelato l’iter istitutivo dell’Amp rigettando di fatto la proposta dell’ex ministro Pecoraro Scanio, l’unica proposta che rimane sul tavolo è quella del Comune del Giglio (unica in tutto l’Arcipelago perché l’Elba non ne ha presentate!). E’ proprio per questo che chiediamo l’abrogazione della proposta del Comune, assolutamente attuale ma non espressione della volontà dei cittadini isolani.

Il Sindaco ironizza:
“Oltre a ciò si sta proponendo un referendum locale, in un comune di 1000 abitanti, su una legge nazionale, per cui sarebbe più opportuno presentarsi con 500.000 firme e non con 500.
Potremmo, per analogia, proporre un referendum sull’aborto o sul divorzio per poi far sapere al Governo Nazionale che al Giglio siamo favorevoli o contrari; quanto sarebbe influente?”

IL SINDACO NON CAPISCE e queste inopportune considerazioni lo dimostrano, oltre a palesare la superficialità con la quale il Primo Cittadino si sia approcciato alla questione.

Il Sindaco continua:
“Dal punto di vista amministrativo, non occorre un referendum per sapere se la gente è favorevole o contraria ai vincoli, ma occorre comprendere che il vero punto è che è lo Stato italiano a istituire l’AMP, per cui occorre che sia esso ad esprimersi nuovamente, con questo nuovo Governo; a maggior ragione che i sostenitori locali del referendum si appoggiano alla Lega Nord che governa l’Italia a pieno titolo.”


IL SINDACO NON CAPISCE, nonostante in quell’incontro sia stato ben spiegato, che il percorso del referendum è una cosa separata dagli incontri che stiamo programmando con parlamentari della Lega Nord ed esponenti di associazioni e politici elbani (anche del P.D.!) per portare in Parlamento e modificare la legge 394/91. Ma questa è sicuramente una strada più lunga ed impegnativa.

Il Sindaco si elogia:
“Il Comune lavora per la sua gente, conscio delle problematiche in atto, capace di fare scelte anche impopolari, ma che garantiscano sempre i suoi cittadini, partecipando ai lavori in corso con proposte costruite anche assieme a molti soggetti firmatari del referendum.”

IL SINDACO NON CAPISCE che la proposta del Comune non è condivisa dalla popolazione (basta vedere quanti hanno firmato e quanti ancora lo stanno facendo per farla abrogare). Non è istituzionalmente corretto far credere che quella del Comune sia “la proposta di tutti i gigliesi”, dal momento che è stata “concertata” solo con un numero irrisorio di commercianti ed operatori turistici!

Il Sindaco insiste:
“Ricordo che in passato si è fatto ben di più che un referendum contro l’istituzione del parco terrestre, ma alla fine è stato ISTITUITO anche con i comuni isolani tutti contrari. Quindi dobbiamo impegnarci per non prendere nuovamente in giro la gente facendola esprimere su una scelta che potrebbe non solo non servire a nulla, ma essere controproducente nel momento in cui il comune decidesse di non partecipare ai lavori, ma lasciare che il Ministero faccia tutto da solo.”

IL SINDACO NON CAPISCE, nonostante che la cosa sia stata volutamente ben sottolineata, che la nostra non è la solita forma di protesta del passato. Non si permetta Brothel di dire che stiamo prendendo in giro la gente.

E’ chiaro a tutti gli intervenuti all’incontro (tranne al Sindaco, quanto pare) che nessuno vuole che il Comune lasci fare tutto al Ministero. Noi, insieme anche alle altre realtà dell’Arcipelago, vogliamo sederci ad un tavolo sgombro da ogni proposta, vogliamo azzerare l’iter istitutivo dell’Amp e discutere di forme di tutela che prescindano dalla legge 394/91.

Vogliamo che il Ministro abbia chiaro di non aver di fronte dei “fidi cagnolini” che, a comando, elaborano proposte “a richiesta” ma dei cittadini disposti alla tutela del proprio territorio e strenui difensori della propria libertà ed autonomia.

Anche noi avevamo fiducia nell’incontro programmato per fine estate perché anche noi avevamo colto nell’incontro con l’Amministrazione inaspettati punti in comune. Queste dichiarazioni avventate del Sindaco però, specchio dell’arroganza politica e dell’ignoranza dei temi discussi, stridono fortemente con la democraticità di una consultazione referendaria e rischiano di compromettere seriamente un dialogo che 500 cittadini ci hanno chiesto di iniziare.