L’intervento riportato di seguito sintetizza le osservazioni che ho esposto per l’esame del Rendiconto per l’anno 2007, presentato dalla Giunta in data 28 settembre 2008 (domenica scorsa).

Data la rilevante mancanza di pubblico e di partecipi alla riunione consiliare, ritengo di fare buona cosa nell’estendere ai lettori di Giglio News, ovvero agli interessati, il nostro intervento e quindi il nostro punto di vista politico. 

Gruppo di Minoranza Consiliare
Isola del Giglio, 28 settembre 2008

OSSERVAZIONI AL RENDICONTO 2007

Illustrissimi Colleghi,
oggi siamo convocati per la seconda volta nel corso di questi ultimi 9 mesi e siamo chiamati ad esaminare il Bilancio Consuntivo che la legge prescrive sia discusso entro il termine perentorio del 30 giugno di ogni anno: noi valutiamo assai scandaloso l’atteggiamento che la maggioranza ha tenuto nei nostri confronti e, di riflesso, nei riguardi dei cittadini. Il Consiglio Comunale, momento istituzionale di confronto e di grande rilevanza democratica, ha (dovrebbe svolgere) funzioni di indirizzo e di controllo che costituiscono le principali prerogative della rappresentanza istituzionale. Conseguentemente i Consiglieri tutti hanno non solo il diritto ma anche il dovere di svolgere il loro mandato amministrativo che hanno accettato consapevolmente il giorno della loro nomina. In quest’ultimo anno abbiamo assistito, ma questo vale anche per i quattro anni precedenti, ad un progressivo svilimento di questo importante momento di confronto, come se questa maggioranza fosse colpita da una sindrome di autosufficienza, che sfiora per assurdo l’eccesso di autogoverno, tipico atteggiamento di una filosofia di sinistra, molto statalista e centralista, come se si volesse in questo modo ostacolare l’attività di controllo che è uno dei fondamenti della democrazia.

Il Revisore dei Conti dottor Nicosia ci ha fornito un parere, che spero tutti i Consiglieri abbiano letto attentamente così da poterne fare tesoro (art.227 comma 2 del Tuel), nel quale esorta la Giunta a tenere un atteggiamento di rispetto nei confronti delle regole ed auspica una modifica del comportamento istituzionale cercando di avvicinarsi con attenzione ai suggerimenti forniti. A questo proposito, per non generare sterili fraintendimenti,  è utile riportare fedelmente uno stralcio della sua relazione:

Preliminarmente va sottolineato che l’art.227  del Tuel prevede che il rendiconto dell’esercizio deve essere deliberato dall’organo consiliare entro il 30 giugno dell’anno successivo mentre in questo caso l’approvazione degli schemi di bilancio da parte della Giunta è avvenuta il 21 agosto 2008 (il 3 agosto 2007, lo scorso anno, quindi sempre peggio). Anche se non sono previste delle sanzioni per il tardivo adempimento e pur comprendendo i motivi organizzativi che l’hanno prodotto, va segnalato che l’eccessivo ritardo nella conoscenza dei dati consuntivi limita sia la Giunta che il Consiglio nei suoi poteri e doveri di indirizzo dell’azione amministrativa con la possibilità di creare rischi per l’ente a causa di tardivi interventi correttivi su eventuali situazioni critiche. Inoltre – conclude il Revisore dei Conti – il ripetersi dell’accaduto è indice di un non organico funzionamento degli uffici e pertanto gli amministratori dovranno attivarsi per ottenere un maggior controllo ed efficienza degli apparati dell’amministrazione.”

A proposito invece dell’organizzazione del Servizio Finanziario il Revisore scrive:

“Come segnalato nella relazione al consuntivo 2006 i servizi finanziari dell’ente sono affidati in convenzione al Comune di Monte Argentario e ciò consente all’ente di poter usufruire di adeguate professionalità per lo svolgimento e coordinamento dei servizi stessi.  Nonostante ciò si è evidenziato, come nel caso dell’elaborazione dei dati del consuntivo 2007, che a seguito di imprevisti esterni all’ente risulti difficoltoso gestire contemporaneamente le due diverse realtà. Il tutto è poi aggravato dai problemi logistici relativi a ovvie difficoltà di trasferimento degli addetti. Pertanto è opportuno verificare se, utilizzando in modo migliore o più avanzato le tecnologie disponibili, è possibile realizzare collegamenti che possano permettere un più immediato scambio di dati ed intervento operativo.”

Il quadro preoccupante mostrato dal Revisore, che non è un organo politico, lascia intendere senza riprova, che il continuo ricorso alla pratica di outsourcing non funziona. L’applicazione di questa modalità di gestione potrebbe funzionare in una azienda commerciale che spesso preferisce esternalizzare alcune funzioni del processo produttivo per migliorare l’efficienza ed i costi ma, in taluni casi, anche il management abbandona questa scelta perché ritiene di mantenere in casa e tenere sotto controllo determinate attività cruciali dell’azienda. Noi riteniamo che le funzioni di contabilità ed il servizio tecnico debbano essere mantenute all’interno della pianta organica.

Ma più in generale poniamo invece lo sguardo al quadro complessivo dell’organico comunale. In questi quattro anni abbiamo assistito passivamente allo smantellamento delle professionalità interne al Comune. Un’amministrazione che prima era in grado di camminare con le proprie gambe, oggi:

- Il servizio di Contabilità Finanziaria, il cui apporto si basa su una convenzione, è affidato alla competenza del Comune di Monte Argentario. Scelta discutibile o no, non ci sono più le professionalità residenti e ci si affida totalmente all’esterno. Non entriamo nel merito dei costi per non appesantire la questione. Oramai quello che è fatto è fatto e non sarà davvero possibile cambiare organizzazione nell’ultimo anno di questo mandato;

- Il servizio Tecnico (l’Ufficio Tecnico), come responsabilità e consulenza, è affidato ad un professionista esterno che, seppur valido ed esperto di questioni urbanistiche, è presente sul Giglio solamente due giorni alla settimana.

- Il servizio di riscossione TARSU è interamente appaltato, sia come violazione che come gestione dell’ordinario, ad una società esterna. Per la violazione sinceramente apprezziamo lo sforzo e non ci sentiamo di criticare questa scelta, mentre per la riscossione dell’ordinario riteniamo, in questo modo, riteniamo di aver perso una serie di figure professionali tipiche di una struttura comunale;

- Il servizio di riscossione ICI è interamente appaltato, sia come violazione che come gestione dell’ordinario, ad una società esterna. La scelta non è criticabile perché gli uffici, anche nel passato, non erano in grado di controllare i versamenti dell’Imposta. Indubbiamente l’ufficio non dovrebbe perdere il know-how rappresentando per lo meno un punto di riferimento per i contribuenti e offrendo loro assistenza continua. Il contratto con l’azienda concessionaria non prevede un progetto di formazione/affiancamento di una figura interna al comune in grado di acquisire un minimo di autonomia nel contatto con il pubblico e garantire un minimo di risposta esperta alle tante domande dei contribuenti.

- Abbiamo perso delle posizioni importanti in pianta organica, sia internamente che esternamente, indispensabili al buon funzionamento della macchina amministrativa. A questo proposito il sindacato dov’era?

- Sono state cancellate quasi tutte le figure professionali costruite e formate in anni di lavoro e di affiancamento. Anche qui il sindacato è mancato quasi a dimostrare che approvava questo processo di deterioramento dell’organico comunale;

Queste decisioni risultano controproducenti per il mantenimento dell’identità comunale intesa come istituzione che noi amministratori siamo preposti a salvaguardare. Di questo passo, dopo la fusione delle scuole medie ed elementari e l’unificazione delle scuole materne, arriveremo all’accorpamento del nostro comune con Porto Santo Stefano!  Ma indubbiamente questa situazione ha generato forti riflessi sul buon funzionamento della “macchina comunale”, oggi ingrippata e immobilizzata da un gruppo dirigente che non si oppone, anzi sceglie, questo tipo di smantellamento generalizzato. Signori miei, ricostruire un organico valido richiede molti anni e impegna molto tempo e molte risorse e nel contempo riduce i programmi di sviluppo dell’isola. Questo rallentamento lo avvertiamo forte non solo perché abbiamo letto i dati di bilancio ma anche perché rimangono irrisolti problemi storici, anche quelli che necessitavano di una “piccola spintarella” per approdare ad una rapida conclusione. Ma sulla cultura amministrativa, sulla mancata accettazione delle opere trasversali ereditate dalla precedenti amministrazioni, sul gioco di cassare servizi che funzionavano  ed opere indispensabili per la comunità e sulla mancanza di continuità nell’affrontare i problemi, ne abbiamo riempito le pagine e non vogliamo tornarci sopra.  Con questa premessa introduciamo gli argomenti.

AUTONOMIA IDRICA, RISTRUTTURAZIONE DELLA RETE E DEPURAZIONE

Nel 2004, anno di cambio al vertice dell’amministrazione, iniziarono i lavori per il nuovo impianto di dissalazione di Giglio Campese (vedi relazione allegata al Bilancio di Previsione per l’anno 2004).  Il complesso di opere era stato approvato in Conferenza dei Servizi in data 3 febbraio 2003 ed era finanziato in parte dalla Regione Toscana. La prima parte dei lavori, consistente nella stesura delle tubazioni di collegamento tra l’impianto centrale ed il serbatoio idrico di Campese e nel posizionamento delle tubazioni di collegamento tra l’opera di presa/scarico a mare  e l’impianto di dissalazione, fu conclusa nello stesso anno. Da quel momento in poi non si è saputo più nulla.   Nessuno si è mai interessato alla prosecuzione dei lavori. Neanche il capogruppo di maggioranza Armando Schiaffino che, si capisce in modo chiaro dai suoi scritti, ritiene di vantare titoli e meriti sulle scelte in campo idrico, non si è impegnato a sostenere la causa idrica del Campese. Perché è stato abbandonato un tema oggetto di tanti sacrifici?.  Perché il dissalatore di Campese e la sua installazione si è persa per strada?. Il futuro idrico di Campese dipenderà ancora dal difficile sistema di pompaggio di Giglio Porto e dall’attraversamento di Giglio Castello. L’autonomia idrica non è stata ancora raggiunta. Niente è stato fatto, se non in pochi casi, in ordine alla sostituzione delle vecchie tubazioni che producevano quel fenomeno fastidioso dell’acqua gialla. Niente è stato fatto per la depurazione stante i due milioni di euro messi a disposizione del Ministero Ambiente nell’accordo Stato-Regioni. Noto che il cammino è ancora in salita soprattutto se si continua a fare ancora tante chiacchiere.

SERVIZIO DI NETTEZZA URBANA

Il servizio di nettezza urbana rappresenta, dopo le contestazioni sull’AMP,  il momento peggiore di questi quattro anni di amministrazione. L’aggravante è simboleggiata dalle strane politiche ambientaliste di  taluni consiglieri che oggi rivestono ancora cariche importanti in seno ad organismi che dell’ambiente ne dovrebbero fare una ragione di vita. Ma, lasciando da parte la polemica, vediamo di mostrare la fotografia dell’esistente:

1. Dall’anno di insediamento di questa Giunta il costo della TARSU (tassa sui rifiuti) è passato dai vecchi euro 1,86 alla tariffa di oggi che consta di euro 2,59 al metro quadrato netto dell’immobile. Il 40% di aumento sulla tariffa grava pesantemente sulle tasche dei cittadini gigliesi. A fronte della consistente maggiorazione non è stato corrisposto un miglioramento del servizio;

2. Parallelamente agli aumenti suddetti sono stati apportati una serie di tagli al servizio con soppressione di alcune prestazioni tra cui certamente quelle riferite dai firmatari della petizione. Altre lamentele sono state riferite dai cittadini di Giglio Castello per casi assimilabili;

3. La politica dell’occupazione, strettamente correlata con la qualità e la peculiarità del servizio, è stata disattesa a vantaggio di un risparmio che si è tradotto invece in un graduale decadimento del servizio. Infatti le risorse umane dovevano essere 6 nel periodo invernale e 12 nel periodo estivo: oggi contiamo 4 operatori nel periodo invernale e 7 nel periodo estivo;

4. Il costo del contratto stipulato con la Ditta Appaltatrice è, in circa 4 anni, aumentato in modo spropositato: i dati a cui mi riferisco sono della previsione per il 2008 e certamente quelli riferiti al consuntivo 2007;

5. La raccolta differenziata, anche se in un primo momento di grande entusiasmo venivano pubblicati dati estremamente esagerati, è stata un grande bluff tanto che oggi, come nel passato, continuiamo a non superare gli standard di legge. Questo continua a tradursi in un costo enorme per la comunità. A mio parere la maggioranza non ha mai assimilato il concetto di “gestione differenziata” anche se ho tentato più volte di affrontare il discorso all’interno del Consiglio Comunale.
La raccolta differenziata ha un senso non solo nella fase di raccolta ma soprattutto e di rilievo nella fase di smaltimento.

6. La raccolta dei rifiuti e lo spazzamento in generale (anche il taglio dell’erba nei centri urbani), nei periodi fuori stagione, anche nella mezza stagione, vengono di fatto interrotti nel giorno di domenica. Il servizio attuale prevede una fortissima riduzione della frequenza dello spazzamento dei centri principali ed in alcuni siti la raccolta arriva due volte la settimana (a Campese nel periodo estivo c’è sempre stato un operatore fisso). Nel contratto precedente i servizi necessari (subordinati alla presenza turistica) venivano ripristinati durante le festività pasquali, i ponti, e da maggio in poi tutte le domeniche fino al 30 settembre, giorno più giorno meno.

7. La raccolta pomeridiana, a cui si riferisce il Sindaco nella risposta ad una interrogazione, viene oggi gestita in maniera superficiale e non prevede la raccolta separata tra privato e commerciale. Il servizio pomeridiano è insufficiente a far fronte alla grande quantità di rifiuti prodotta da tutti indistintamente o giacente a fine giornata, in particolar modo nella parte del piazzale Demo’s, crocevia di tanti utenti fruitori, come d’altra parte in altre zone dell’isola.

8. Il lavaggio dei cassonetti, previsto in modo insufficiente nel contratto, è stato effettuato pochissime volte e tutto ciò ha prodotti situazioni di odore sgradevole in ogni piazzola dei cassonetti.

La minoranza consiliare ha riempito i verbali dei Consigli Comunali di proposte per tentare di riportare il servizio RSU ad un livello di standard, come diciamo noi “all’altezza della nostra isola”, territorio a forte vocazione turistica. Siamo perfettamente consapevoli che il servizio ottimale non è di facile attuazione ma bisogna tentare di far qualcosa di positivo. Le nostre proposte sono rimaste, puntualmente, lettera morta. Nell’aprile del 2006, preoccupati dai tagli previsti nel contratto di servizio, chiedemmo un Consiglio Comunale Straordinario: quel Consiglio, inizialmente concesso, non fu mai tenuto. E poi, c’è poco da ridere quando qualcuno della maggioranza ti risponde in modo sarcastico con il postulato “noi faremo tutto il contrario di ciò che suggerirà il consigliere Ortelli”. Questa è una maniera irresponsabile di affrontare il problema. Speriamo che, vista la situazione di grave deficit del servizio, si vada verso un periodo nel quale tutti possano contribuire alla realizzazione di un contratto adeguato  voltando finalmente questa pessima pagina.

PIANO STRUTTURALE

Dopo un inizio incandescente nel quale la nuova maggioranza si affrettava a modificare il più possibile gli indirizzi politici messi a punto fino a quel momento (ricordo che il piano era pronto per l’iter finale di adozione nel 2004) si è approdati oggi ad una situazione di stallo nella quale il cittadino, ma credetemi anche i consiglieri di minoranza, sono disorientati e non capiscono più a che punto siamo arrivati.  Parafrasando direi che “tutto tace”. Risulta quanto mai inconcepibile che si torni a parlare di Piano del Parco e non si faccia nessun riferimento allo strumento di programmazione più importante che ci riguarda da vicino e cioè il Piano Strutturale. Non si comprende la frase riportata nelle poche righe della Relazione della Giunta che afferma “Allo stesso tempo è in corso un confronto con il professionista incaricato per l’espletamento delle pratiche necessarie alla sua definizione.” (?)

PRESSIONE TRIBUTARIA E INVESTIMENTI

Leggendo le osservazioni del Consigliere Pisanu, che ci ha anticipato la sua relazione e che ringrazio per il suo impegno, ho rivissuto molte questioni da noi poste all’attenzione nei pochi consigli di questo mandato. Due su tutte riguardano la pressione fiscale (quando mancano fondi si ricorre al cittadino) e la mancanza di idee denunciata costantemente nel corso dell’esame dei bilanci di previsione. Sull’andamento generale dell’amministrazione anche noi rileviamo, inspiegabilmente, la mancanza di confronti con l’anno 2006, completamente assente fra gli Indicatori Finanziari. Registriamo invece una flessione delle entrate extratributarie dovuta essenzialmente ad una diminuzione delle entrate per gli approdi turistici ai quali urge affidare una politica diversa. Per il difetto sugli scostamenti in entrata abbiamo riferito più volte che, a seguito dei diversi periodi deliberati sulla limitazione dei veicoli, non corrisponde una proporzionata interpretazione delle previsioni. Anche quest’anno, nonostante la riduzione del periodo, inizialmente deliberato più ampio, la cifra ascritta è rimasta la stessa.  Per quanto riguarda la pressione tributaria, come abbiamo già detto in riferimento alla Tarsu, registriamo una aumento eccessivo al quale non corrispondono miglioramenti nei servizi per la comunità. Per ultimo,  non meno importante, anzi diremmo rappresentativo del lavoro svolto dalla maggioranza, rileviamo una forte contrazione degli investimenti che, per il nostro modo di vedere, è stata pari al vuoto ed alla mancanza di idee che abbiamo sempre denunciato in occasione dell’esame dei bilanci di previsione (v. verbali relativi).

PROGETTO PALESTRA AULA POLIVALENTE

Secondo il principio, credetemi di livello politico/culturale molto basso, per cui è necessario rompere con le decisioni prese nel passato, qualsiasi esse siano basta che siano prese da avversari politici, il progetto della Palestra o come più comunemente viene chiamata Aula Polivalente è stato completamente boicottato e di fatto il sito inizialmente previsto per Giglio Porto (la ditta appaltatrice aveva già cominciato l’opera) è stato delocalizzato su Giglio Campese, con una perdita netta di circa 5 anni. Noi non abbiamo mai condiviso questa scelta per tutta una serie di motivi che adesso andremo ad analizzare. Il nostro convincimento è che verranno spesi male i nostri soldi, in primis, perché creeremo una “cattedrale nel deserto”, con tutto il rispetto per la gente di Campese che meritano senz’altro altro genere di opere (acquedotto, depurazione, arredo urbano, parcheggi, ecc), che non servirà a nessuno in quanto logisticamente fuori mano. Poi, riteniamo sia di difficile gestione per l’uso scolastico, con le problematiche che ci sono state e che ci saranno sempre sul trasporto scolastico. La Palestra deve posizionarsi nelle vicinanze di una scuola se desideriamo che non diventi una struttura abbandonata a se stessa. A questo va aggiunta la “nuova cubatura “ che si va ad insediare in un contesto turistico già saturo sotto il profilo urbanistico. 

PROGETTO DEI PARCHEGGI

Nella Relazione della Giunta il riferimento ai parcheggi pubblici è scritto in modo molto lapidario “è tuttora in fase di discussione la modalità degli impianti, ferma la necessità di dotarsene.”.  Un po’ pochino per un tema così importante. In realtà, se non ho capito male, la Giunta sta ancora discutendo sull’opportunità di dotarsi di parcheggi. Ma non è che non li vogliono fare?
I parcheggi di Porto e Castello ci faranno fare un passo in avanti verso una migliore qualità della vita” dicemmo all’epoca dell’approvazione dei progetti preliminari (marzo 2004). Le due varianti urbanistiche sono state pubblicate in via definiva sul BURT regionale in data 15 novembre 2005.  La successiva fase prevedeva l’approvazione in via definitiva del Consiglio Comunale e consentire così un rapido svilupparsi della costruzione (VEDI FOTO SOTTO). Raggiungere questo traguardo è stato faticoso e costoso. E’ da irresponsabili avere abbandonato tutto per quattro anni.

CONCLUSIONI

Abbiamo voluto in questo modo affrontare i temi più importanti. Molto altro ci sarebbe da dire su quanto non fatto:  sulla manutenzione straordinaria della scuola media, sulle vertenze legali, sui residui dei mutui, sulla portualità, sulla politica dei giovani, sui servizi sanitari, sul ripascimento della spiaggia di Campese, sull’urbanizzazione di strade comunali, sulla bonifica discarica, ecc. ma preferiamo mettere, sulla gestione di questo quadriennio, i componenti dell’amministrazione di fronte al giudizio, spero severo, dei cittadini dell’Isola del Giglio.

Scrive un importante giornalista su un quotidiano nazionale: “Chi governa oggi deve essere guidato da un’ambizione sul futuro del Paese anche se superiore a quella che gli stessi cittadini sembrano in genere manifestare; chi amministra deve allungare lo sguardo oltre l’orizzonte entro il quale il dibattito quotidiano sembra volersi rinchiudere”.  Ma l’orizzonte a cui si riferiva l’attuale maggioranza non ha portato niente di nuovo. Anzi, ha portato immobilismo e confusione. Meno male che al nostro orizzonte, all’orizzonte di Campese, la natura ci offre tutte le sere uno spettacolo mozzafiato, un tramonto indimenticabile pieno di colori e di belle sensazioni, che ci invidiano da sempre in tutto il mondo.


Isola del Giglio 'RENDICONTO 2007:  NIENTE DI NUOVO ALL’ORIZZONTE' 1