Gentilissima Redazione di GiglioNews,
mi hanno molto incuriosito i due interventi del Sig. Giancarlo (il 1° gennaio e successivamente il 6 gennaio c.a.) dai quali prendo spunto per intervenire su queste pagine elettroniche. Ho moderatamente apprezzato le sue esortazioni tanto che sono persuaso a chiarire alcune questioni probabilmente scritte a prescindere dal vivere direttamente al Giglio.
Ho sempre auspicato che “l’invito alla serenità”, che il signor Giancarlo ha invocato in quel contesto fosse stato proposto, anche da altri, nei periodi che mi hanno visto amministratore. Le minoranze dell’epoca, invece di attuare un modello di politica costruttiva tipica di una piccola comunità, denunciavano a Procura, Corte dei Conti, Carabinieri, Guardia di Finanza, Ispettorati, ecc. le nostre azioni quotidiane (volte a risolvere unicamente i problemi dell’isola), cercando di impallinare qualcuno senza motivazioni e senza ragioni se non quelle costituite da un ostracismo becero.  La nostra attività amministrativa veniva puntualmente stoppata dai mille scritti difensivi elaborati e dai mille interrogativi posti dalle varie istituzioni/magistrature alle quali noi dovevamo rendere conto pur non avendo niente da nascondere. Ma ciò non è stato un fatto casuale. Nel passato non recente, ricordiamo, con viva memoria, quante volte gli amministratori sono stati chiamati davanti al giudice, quanti interrogatori, quanti avvocati, quante spese, per poi ricondursi allo stesso risultato: assolti perché il fatto non sussisteva!. Con questo atteggiamento ci hanno rimesso solamente i gigliesi!  A pagare per tutto ciò è sempre stata la comunità!
Ecco, quando si insediò la nuova amministrazione, come minoranza consiliare, io proclamai pubblicamente la fine di quella “guerra fredda” per aprire finalmente un nuovo ciclo tendente a combattere il  luogo comune del “tanto peggio tanto meglio”, senza rinunciare al diritto di critica.
E’ un fatto noto a tutti che il gruppo di persone che rappresento (che riproduce i desideri di una cospicua parte della comunità) porta avanti un progetto alternativo di sviluppo dell’isola contrariamente a quanto proposto dall’attuale maggioranza. E’ quindi mio diritto/dovere intervenire quando le scelte dell’attuale Giunta si discostano dal nostro modo di interpretare il presente ed il futuro ma soprattutto quando le decisioni non corrispondono agli interessi della nostra comunità (vedi polemica dei giovani di quest’ultimi giorni, lo scadente servizio di nettezza urbana, la pessima gestione del bilancio comunale, la mancata costruzione del teatro/palestra, ecc). Ma, mi sia consentito, fa parte dei miei desideri poter elargire un giorno l’encomio a questa amministrazione per aver raggiunto un grande risultato.  Per questi motivi non antepongo mai la politica al mio essere gigliese.
Nello specifico, per arrivare al tema di questi giorni, mi rivolgo al Prefetto in persona perché i miei interlocutori non rispettano al mia funzione. Nonostante le belle parole del Sindaco Brothel (il comune è aperto, venite quando volete,…) ed una decisione presa all’unanimità dall’intero Consiglio Comunale, non ricevo le copie delle delibere indispensabili al mio mandato o meglio faccio fatica per averle.  E’ come lo studente che deve sostenere un esame universitario ed il docente non gli consegna le dispense per studiare. Allora si rivolge al Rettore….   Io non voglio fare battaglie personali ma chiedo di essere messo in grado di prepararmi ad affrontare il ruolo che mi spetta.
Per concludere, chiedo scusa ai lettori se sono stato prolisso e ripetitivo nei concetti già espressi in più occasioni, ma grazie all’intervento del signor Giancarlo ho avuto la possibilità di spiegare a tutti le ragioni di un certo comportamento, convinto di pormi sempre in modo  equilibrato nell’affrontare i temi che ci riguardano, senza insultare nessuno, ma sempre alla ricerca della realtà ovvero della verità, che spesso ci viene nascosta.
E …. permettetemi una divagazione:   la mancanza di potere, come dice Franca Melis citando una frase storica, non mi logora,  anzi mi ha fornito serenità, tempo da dedicare alla famiglia, freschezza mentale da dedicare al mio lavoro, e anche …  tempo per riflettere sul presente e sul futuro della nostra comunità.
Cordialità a tutti