''…Sono gigliese e canto perché sono felice e contento, sono gigliese e canto per la mia isoletta bella, mi sento tanto felice perché vivo in mezzo al mar, mi sorridono il cielo e le stelle le cose più belle son tutte per me...''.
Nella semplicità delle parole di Cecchino, compositore gigliese, sono racchiuse più verità. La bellezza di un territorio unico, l’immensa grandezza della natura che lo governa e la felicità di chi ha la fortuna di viverlo, conservarlo e raccontarlo. Sono probabilmente custoditi tutti in questo modo comune di vedere e amare la propria terra i motivi di un’amicizia nata con un territorio altrettanto unico vissuto da gente altrettanto semplice, la Valdorcia.
Il gemellaggio
E proprio nel segno dell’amicizia, delle produzioni di qualità e della musica circa 60 giovani sanquirichesi sono stati ricevuti sabato e domenica all’Isola del Giglio. Un gemellaggio che prosegue ormai da due anni, nato tra il Festival della Valdorcia e il Festival Musical Giglio, e che si è ben presto allargato alle comunità dei comuni interessati quasi in modo spontaneo e immediato.
L'ORF al Giglio
Ecco che questo fine settimana è stata la volta dell’Orcia Rock Festival emergente realtà musicale di San Quirico d’Orcia che ha selezionato il gruppo The slow hand blues man che ha avuto il piacere di suonare la sua musica in occasione della chiusura della II Festa dell’uva e delle cantine aperte. Lo scorso anno era stata la volta di Pienza. La città di Pio II da cui la contessa Piccolomini attinse per ripopolare l’Isola in seguito alle deportazioni del pirata Barbarossa e che con il gioco del panforte ha trovato negli amici gigliesi un ulteriore modo di condividere una passione. Un’amicizia e forse qualcosa di più, un vero e proprio legame di sangue e storico ormai, si è così potuto rinnovare ancora una volta. Protagonisti in una “sfida” del gusto vissuta tra le cantine di Giglio Castello e la banchina di Giglio Porto (dove i sanquirchesi nel pomeriggio di sabato hanno offerto una merenda) lo stoccafisso gigliese e il prosciutto di cinta della Valdorcia, il cacio di Pienza e la tonnina, il coniglio alla cacciatora e il salame, il vino Orcia rosso e l’Ansonaco bianco. E poi la musica e i balli con la tradizionale quadriglia a chiudere una nottata in cui le stelle hanno vegliato sulla Piazza Gloriosa fino a notte fonda. In mezzo il profondo rispetto di due popoli e comunità che riescono ancora ad apprezzare la semplicità che li circonda in nome di valori quali l’ospitalità, il divertimento, il rispetto, la collaborazione.
Il Festival della Valdorcia e il MusicalGiglio
Ciò che, infatti, è nato come un progetto culturale tra due delle realtà artistiche più qualificate in Italia, il Festival della Valdorcia e il Festival Musical Giglio, potrà dar vita, se sapientemente alimentato, ad un percorso di crescita comune tra due territori vanto dell’Italia nel mondo. Un cammino che ha saputo proporre in estate due momenti di grande qualità artistica con il concerto di Franco Petracchi e dei solisti del Giglio a Pienza e quello del pianista Stefano Battaglia alla rocca del Giglio. Ma non solo. Protagonisti furono anche le eccellenze enogastronomiche e la promozione integrata dei due territori. In attesa di scoprire quali nuove sorprese potranno regalare questi due luoghi della bellezza, i gigliesi si stanno preparando per tornare in Valdorcia dove ad attenderli troveranno quella felicità, quella contentezza, quel cielo e quelle stelle tanto care al mitico Cecchino.
VALDORCIA E GIGLIO: UN'AMICIZIA SENZA TEMPO
Autore: di Cristiano Pellegrini, fonte agenziaimpress.it
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