Concordia: sospesi i lavori di rimozione

Temporaneamente sospesi i lavori di rimozione della Costa Concordia dalle acque dell'Isola del Giglio. A darne notizia gli addetti ai lavori ma già sull'isola, nella giornata di ieri, si era notato che, stranamente, i cassoni pronti per l'installazione dopo la regolare posa in opera del S13 erano stati rimessi in attesa.

lavori rimozione costa concordia isola del giglio giglionewsMa cosa è successo? - Semplice: sembrerebbe, come già paventato nelle settimane scorse, che il proseguimento dei lavori sia strettamente legato al metodo di rimozione (traino o ausilio della nave-bacino Vanguard) e quindi del porto di destinazione che ancora deve essere scelto. Se, infatti, il relitto dovesse essere portato via con la Vanguard - la meganave olandese che ingloberebbe la Concordia per portarla presumibilmente in un porto estero - dovrebbe necessariamente essere svuotata di tutti i liquidi presenti al suo interno, per consentirgli di avere maggiore stabilità. Un'operazione che, una volta montati i cassoni, potrebbe essere fatta solo attraverso uno sversamento in mare dei liquidi stessi, cosa che provocherebbe un inquinamento ambientale. Oppure bisognerebbe prima trainare la Concordia in un porto intermedio, per svuotarla dei liquidi e successivamente caricarla sulla Vanguard. Da qui la necessità di sottoporre all'Osservatorio un progetto più dettagliato per ottenere le relative autorizzazioni.

Osservatorio: stop lavori da Costa - "E' stata Costa, con una lettera, a ritirare la richiesta di autorizzazione al montaggio in attesa di poter fornire una documentazione completa sull'operazione". Lo afferma in una nota il presidente dell'Osservatorio Maria Sargentini dicendo che non è stata la struttura a bloccare le operazioni. "Non siamo interessati a conoscere il porto". "L'Osservatorio - aggiunge il presidente Sargentini -, ha chiesto a Costa di conoscere gli scenari di rischio relativi alla scelte di trasporto dello scafo della Concordia: traino e Vanguard, fino ad eventuale esplicita rinuncia di Costa sull'uso della piattaforma". E questo perché "a quelle scelte è legato il problema delle acque interne residue, della loro bonifica e del tipo di trattamento in sicurezza per il mare del Giglio e in generale per l'ambiente. Cambiano infatti - conclude la nota - le possibilità di intervento a cassoni montati, problema di cui si è fatta carico la stessa Costa con la sua lettera di sospensione dell'operazione"

Il Sindaco del Giglio: Costa chiarisca - "Sulle scelte della rimozione del relitto si è generata una situazione molto grave e assai preoccupante. Costa Crociere chiarisca immediatamente le modalità di rimozione e il porto di destinazione e si riprenda la corsa dei lavori per raggiungere quel traguardo che attendiamo da tre anni. L'Isola del Giglio non può permettersi di aggiungere ulteriori danni a quanto fin qui ha già, suo malgrado, subito". A dichiararlo il sindaco del Comune di Isola del Giglio Sergio Ortelli dopo le notizie relative alla decisione di fermare l'installazione dei cassoni poiché non sono ancora noti né i modi di trasporto né il porto di destinazione finale. "Già un mese fa - prosegue Ortelli - dissi che era importante fare chiarezza sulle modalità di rimozione e lo feci non a caso. Era la dimostrazione che ancora una volta che il Giglio chiedeva a chi ha l'esclusiva responsabilità della vicenda e cioè la parte privata, un chiarimento doveroso. Perché si faccia quanto prima chiarezza ho chiesto al Prefetto Franco Gabrielli la convocazione di un Comitato Consultivo straordinario"

Titan-Micoperi: i lavori riprenderanno a giorni - "L'Osservatorio ci ha chiesto delle informazioni supplementari dal punto di vista ambientale considerando carente la documentazione su una delle due ipotesi di rimozione del relitto, quella che riguarda la nave olandese Vanguard. E' stato un atto corretto e noi in qualche giorno presenteremo all'Osservatorio quel che ci è stato richiesto per poter riprendere i lavori". Così, Sergio Girotto, rappresentante del Consorzio Titan Micoperi, che sta operando per la rimozione della Costa Concordia, sullo stop ai lavori di montaggio dei cassoni di galleggiamento. Girotto ritiene che la sospensione del lavoro di montaggio durerà solo pochi giorni. "Una volta ottenuto il via libera dall'Osservatorio al quale tra l'altro abbiamo chiesto di avere un'autorizzazione per il montaggio di tutti i cassoni, e non di uno per volta - prosegue Girotto -, riprogrammeremo la tabella di marcia dell'operazione anche alla luce del buon esito del montaggio del primo dei 19 cassoni, quello più complicato, che ci fa essere ottimisti. L'operazione si è infatti svolta in due giorni, a fronte di una previsione di tre, e questo ci fa pensare ad un riduzione dei tempi"

Costa: rimozione il prima possibile - "Ieri è stata ritirata una richiesta che era stata avanzata per l'installazione del solo cassone S12 e, contestualmente, è stata confermata all'Osservatorio la richiesta di autorizzazione per l'intera fase di installazione dei 18 cassoni di rigalleggiamento mancanti, ivi incluso lo stesso cassone S12". Lo affermano, in una nota, Costa crociere e Titan Micoperi. "Si sta lavorando per fornire alcuni approfondimenti richiesti dall'Osservatorio in merito agli aspetti ambientali legati ad opzioni di trasporto diverse dal rimorchio tradizionale", spiega la nota. "Costa Crociere e il Consorzio Titan Micoperi auspicano che le problematiche sollevate in merito alla prosecuzione dell'installazione dei cassoni siano risolte al più presto e confermano il proprio impegno alla rimozione del relitto della Concordia quanto prima possibile, in piena collaborazione con le autorità competenti"

Realacci: il Governo si assuma la responsabilità di scelta del porto - “Dopo la tragedia del naufragio del Concordia l’Italia ha dato ottima prova nella difficile azione di recupero del relitto che presentava problemi tecnologici e ambientali per molti versi assolutamente nuovi. La piena collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte sotto la responsabilità del commissario Gabrielli e il comportamento corretto, dopo il disastro, della società armatrice sono stati determinanti. Oggi la soluzione migliore per evitare ritardi nella fase finale del recupero è che la Presidenza del Consiglio assuma la responsabilità della scelta finale del porto di destinazione per il disarmo della nave, convocando da subito un tavolo in cui siano presenti oltre al commissario, al Ministero dell’Ambiente, alla regione Toscana, gli altri ministeri coinvolti. Come ho avuto modo di ribadire, nell’audizione di Franco Gabrielli presso l’VIII Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, tale scelta non può che ricadere su un porto italiano perché, garantendo la massima sicurezza per l'ambiente, questa è un’occasione da non perdere sia per creare economia ed occupazione che per avviare una filiera per lo smantellamento e il recupero delle grandi navi. Saremmo infatti tra i primi in Europa ad attrezzarci per questo, anticipando le normative europee che presto porranno fine allo scandalo di viaggi verso siti, soprattutto in Asia meridionale, dove lo smantellamento avviene senza garanzie né per l'ambiente, né per la sicurezza dei lavoratori”. Lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, commentando lo stop alle procedure di rimozione della Concordia preso dall’Osservatorio di monitoraggio che non ha concesso l’autorizzazione per il montaggio dei cassoni poiché non sono ancora noti né i modi di trasporto né il porto di destinazione finale. E’ noto infatti che l’uso della Vanguard comporta tra l’altro problemi diversi legati al maggior rilascio in mare delle acque contenute nel relitto.