TOPI  E  GATTI

I Gigliesi che abitano a Livorno quando, per tornare al Giglio, transitano nel tratto di strada verso Quercianella, sono soliti vedere la sagoma di un castello su un promontorio: Castel Sonnino. Era questa la residenza di Sidney Sonnino, famoso uomo politico al tempo del Regno d’Italia. Una volta, come ministro delle finanze, esaminando il bilancio dello Stato, trovò fra le uscite la voce “cibo per gatti”. Era il cibo per i gatti che venivano tenuti nelle caserme per cacciare i topi, soprattutto nelle dispense. Il puntiglioso ministro commentò: “Se i gatti mangiano i topi sono già sazi e quindi non c’è bisogno di spendere soldi per sfamarli. Se non mangiano i topi sono inutili!”. E depennò la spesa. L’aneddoto (vero) è passato nei libri della storia patria.

Di recente, all’Isola del Giglio, sulla stessa materia, si è svolta, da parte di alcuni membri della minoranza e loro sostenitori, una analisi politica talmente approfondita e sottile da far trasecolare il pur solerte Sidney Sonnino.
La storia prende le mosse da quando l’attuale amministrazione comunale organizzò, a Giglio Campese, un ambulatorio veterinario in cui si potevano anche sterilizzare i gatti.
I soliti attenti osservatori della politica locale pensarono: “Se verranno sterilizzati tutti i gatti dell’isola, questi, piano piano, non potranno più riprodursi e tenderanno all’estinzione. Considerando che i gatti mangiano i topi, c’è rischio, nel tempo, di vedere l’isola infestata di roditori”. Il ragionamento non faceva effettivamente una piega e i sostenitori del suddetto teorema non vedevano l’ora di vederlo realizzato, a ulteriore conferma delle scellerate scelte dell’attuale amministrazione. Per aggravare la situazione fu enfatizzato il fatto che al Campese, nei mesi scorsi, sono morti due gatti investiti da due auto (li hanno visti tutti) e, nel frattempo, probabilmente qualche altro gatto doveva essere morto di vecchiaia. Ma era ancora poco per gridare al pericolo. Occorreva un fatto più eclatante che (peraltro come ogni anno) è puntualmente arrivato: nei giorni scorsi sono stati trovati due topi in due appartamenti della Marina del Giglio. La psicosi ha cominciato a dilagare. Sembra addirittura che una donna del Campese, all’inizio sostenitrice dell’istituzione dell’ambulatorio veterinario, sia corsa dal suo medico curante, il Dott. Schiaffino, per sollecitare un suo autorevole intervento presso la ASL per interrompere con urgenza la campagna di sterilizzazione. A onor del vero, lo stesso ex sindaco Landini, dalle colonne di Giglio News, aveva fin dall’inizio profetizzato, in un comunicato contro tutti i tagli della nuova amministrazione, quali sarebbero state le nefande conseguenze dei tagli dei testicoli dei felini. La situazione sembra grave. L’altra notte è stato anche avvistato un topo che attraversava indisturbato la strada della Valle Ortana.
Nonostante che i gatti vivono in media 15 anni e che l’ambulatorio veterinario sia in funzione da soli due anni e che, ovviamente, non può avere sterilizzato tutti i felini del Giglio, l’isola purtroppo sembra già irrimediabilmente incamminata verso al stessa apocalittica fine che fece la colonia romana di Cosa (attuale Ansedonia) che (dice la leggenda) fu invasa e distrutta dai topi nel IV secolo dopo Cristo.

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