L'acquacoltura è un tipo allevamento di pesci cresciuti all’interno di gabbie in mare, una tecnologia oramai consolidata per questo tipo di attività. La produzione italiana è principalmente basata sull’allevamento di spigole, orate ed in qualche caso anche di saraghi. L'acquacoltura per mare di particolari specie marine rappresenta un’attività in continua crescita ed espansione, sia in termini di qualità che in termini di quantità di pesce. Si tratta principalmente di impianti intensivi in cui, diversamente da quelli estensivi, è fondamentale l’importanza dell’apporto umano per la somministrazione di alimentazione di tipo artificiale cioè di cibo introdotto dall’uomo.

Nell’Arcipelago Toscano esistono due esperienze: una a Capraia ed una in Gorgona, entrambe collocate all’interno delle aree marine protette ovvero delle zone vincolate. L’indotto occupazionale che si creerebbe nel caso di impianti di questo genere è assai elevato e introdurrebbe una ulteriore possibilità di impiego per i giovani che, soprattutto nel periodo invernale, spesso non trovano lavoro.

Infine qualche scetticismo rimane invece a riguardo dell’impatto che questi insediamenti produttivi creerebbero nel mare sotto il profilo dell’inquinamento ambientale soprattutto per l’alimentazione artificiale che verrebbe introdotta nella vasche dei pesci.

Chi vuol saperne di più potrà visionare le presentazione rappresentata dal link sotto che offrirà una osservazione completa dei due casi dell’Arcipelago Toscano.

http://wwwold.vet.unipi.it/new/corsi/acquacoltura_2008/Giannini.pdf 

Chi invece è interessato al dibattito che si terrà in Consiglio Comunale stamani Sabato 23 ottobre 2010 potrà parteciparvi recandosi alla Rocca Pisana alle ore 11:30.