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"Balconi sul Porto": bellezza e nostalgia
"Balconi sul Porto": bellezza e nostalgia

Una nuova poesia di Tonino Ansaldo che ancora una volta sceglie GiglioNews per presentarla ufficialmente ai gigliesi ed agli amanti della nostra isola. Per chi volesse leggere i versi pubblicati negli ultimi anni, può visitare l'apposita pagina LE POESIE DI TONINO ANSALDO.

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Oggi Tonino ci delizia con i suoi versi che, meglio di ogni ricercata fotografia, descrivono con cura il nostro porticciolo con le case dai colori dell’arcobaleno, soffermandosi sui caratteristici balconi che si affacciano sul lungomare.

Balconi retti da quel granito isolano forgiato da maestri scalpellini, magistralmente decorati da ringhiere di metallo bianco; balconi che si guardano l’uno con l’altro ma tutti diversi tra di loro e geometricamente sfalsati a creare un armonico disegno.

Balconi però, e qui il poeta ci emoziona regalandoci nostalgia, che ormai non son più romantico teatro di serenate d’amore né vengon più adornati di coperte e lenzuola ricamate in occasione delle tradizionali processioni isolane.

In una triste presa di coscienza del fatto che le case sul porto diventano sempre più proprietà di forestieri, Tonino ci ricorda come sui quei balconi tanti cuori hanno sofferto sostenendo i colori del proprio rione nel giorno del Santo Patrono Lorenzo e come da quelle privilegiate posizioni si possa ammirare un paesaggio unico fatto di mare verde che bacia i bianchi scogli di granito, l’Isoletta, lo Scoglio Tondo, lo Scarpone, il Lazzaretto e la Gabbianara, “bella” e cara per noi gigliesi ma “triste” e nota fino ai confini del mondo per la tragica vicenda di cui è stata incolpevole protagonista.

Affacciati a questi balconi, conclude il poeta con un’amara consapevolezza, ricordiamo tanti dei nostri vecchi che da lì hanno osservato nel tempo gli splendidi scafi di viva quercia mossi da vele e condotti con fatica da abili interpreti dell’arte marinaresca.

Adesso quei pochi rimasti, che ancora possono affacciarsi, bagnano i loro rugosi volti con tristi lacrime osservando, loro malgrado, scafi di fredde plastiche morte. Altri di loro invece “ormeggiano” nel camposanto del Porto, il “Bonsere”, testimoni, come questi nostri balconi, di un Giglio solare che non sorgerà più, passato, tramontato.

BALCONI SUL PORTO

Siccome l’arcobaleno case com’esso proprio sulla piaggia stanno,

Questi, mirando, visione ovunque l’un d’un altro c’hanno.

Balconi bianco cinti di metallo. Ai graniti in braccio bianc’arte di scalpello.

L’uno a l’altro nessun gemello. Nessun co’ l’altro in parallello.

Lungimirando, nostalgici.

Non più melodie e d’amor parole a la morosa, con isolano accento volando sù rossa una rosa.

Non più in procession coperti coi ricami di lenzuoli e copriletti. Sotto il clero sopra essi lumi col cero.

Sempre meno nostro Giglio forestiero.

Nel dì dei dodici remi in corsa balconi pulsanti di cuori in sofferenza d’iride avvolti il porto teatro doventa.

Sul balcon posto cavalcando nubi di ricordi lontano volo nel beare. Sul balcon posto visto il verde mare baciare il bianco scoglio dell’isoletta, del sasso tondo, finsù nel “Lazzaro” quivi lo scarpone quivi gabbianara triste e bella ai confini del mondo.

Un vecchio ... sul balcon posto zoppo inabile s’affaccia d’un porto a rimirallo.

Non più questo mostra vele mosse sù scafi di viva quercia nobile. Ora triste l’anima dei venti musica sartie scosse sù scafi di plastiche morte.

Non più marò d’un magno mare coi remi di lance dentro bonacce al traino navigli. Tronche le groppe tra piaghe e preghiere. Di Giglio marina loro i massimi figli.

Sfondava maestri, libecci, levanti, ponenti, a benedire o maledire la rosa dei venti. Marò sù alberi scoiattoli volanti.

Nei presenti giorni volti parenti sui marmi adorni dall’orfana salsuggine raggiunti. Al Bonsere ormeggiano.

Lente, l’occhio del vecchio sul balcon posto lagrime piove. Rivano al cuore. Al tempo arreso al fato.

Col vecchio scompare Giglio d’un passato.

Non più sorgerà. Solare. Tramontato.

Tonino, gennaio 2015