Chissà perchè solo quando si ha bisogno o si sta male, si notano le carenze.
Da giorni un terribile mal di schiena mi ha tormentata fino a quando, non potendone proprio più, sono andata dal medico.
Puntura di antidolorifico, tipo dose da cavallo e un consiglio, un fisioterapista.
Al Giglio da un po' di anni viene un signore, un VERO FISIOTERAPISTA, non i soliti millantatori o falsi guaritori/rici, il quale, anche con tempi da lupi come quest'inverno, con la sua valigetta porta sollievo a molte persone che per diverse patologie hanno bisogno di lui.
Per mia fortuna oggi era sull'isola, lo fermo, è sempre molto disponibile, ascolta i miei lamenti fisici, vorrei fissare un appuntamento con lui e spontaneo mi viene detto "ora che c'è il nuovo poliambulatorio sarà possibile usufruire di una stanza dedicata anche a queste terapie".
Sorpresa, non è prevista una stanza per simili usi, se non ho capito male, poichè è un libero professionista, potrebbe apparire come una forma di privilegio solo nei suoi confronti a scapito, sempre se non ho capito male, di una forma di concorrenza verso altri fisioterapisti della zona.
So che sembra complicato ciò che scrivo ma temo che la sostanza sia più o meno questa.
Il buffo di questa situazione è che il presidente della Misericordia e altre persone, anche nella stessa amministrazione, sarebbero ben contenti di avere un fisioterapista sull'isola ma, non capisco il perchè, questo non è possibile.
Credo che sia il caso che qualcuno risponda a questo quesito, se per osservare delle leggi si possono creare disagi e forse anche danni alle persone.
Credo sia più logico trovare una strada che permetta, magari attraverso una convenzione, la presenza all'interno dell'ambulatorio polifunzionale dell'Isola del Giglio, anche di un fisioterapista, piuttosto che farsi manipolare da incompetenti ai quali qualcuno potrebbe rivolgersi preso dalla disperazione e dal dolore.
Basti pensare ai vari anziani con rottura del femore e protesi varie i quali hanno bisogno di un fisioterapista, senza dover sempre attaversare questo specchio di mare che, per quanto breve sia il tragitto per venirci in vacanza, assume distanze enormi per i diritti di chi ci vive.
franca melis

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