Gigli e Zucchini
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GIGLI E ZUCCHINI

Al medico di famiglia dell'isola del Giglio piacciono notoriamente le cose del passato. A volte, guardando vecchie cartoline d'epoca di Giglio Campese, si compiace di ammirare le numerose piante di gigli marini (una volta numerosi nelle retrodune), la spiaggia e magari i rari personaggi presenti (il marchese Doria, il capitano D'Albertis, veri pionieri di un turismo sano e intelligente) e la torre sullo sfondo. Ma le vecchie cartoline, virate in seppia secondo i metodi di stampa dell'epoca, non rendono fedele testimonianza dei colori, ovvero del bianco dei gigli immacolati, del giallo-oro della spiaggia (come era allora), dell'azzurro del mare.

giglio marino isola del giglio giglionewsIn uno degli ultimi corsi di aggiornamento medico cui il nostro dottore ha partecipato, fu proiettata alla fine una diapositiva proprio del giglio marino; alla domanda se quella pianta (che si chiama “Pancratium Maritimum) avesse proprietà medicinali, la relatrice rispose: “No, ma volevo concludere con una cosa bella”.Di recente anche un botanico, naturalizzato gigliese per avere insegnato nelle scuole dell'isola e per avere sposato una ragazza originaria del Giglio, ha scritto un libro sulle piante dei litorali marini delle nostre zone e ha voluto mettere in copertina una meravigliosa foto del giglio marino: sulla pianta è ben visibile anche un variopinto bruco, che si nutre solo di quella, e che poi diventa una farfalla notturna, la notticola.

Qualche volta qualcuno aveva anche, in un passato più o meno recente, provato a ripiantare semi di Pancratium, senza grossi risultati. Forse sarebbe stato necessario prima un ripascimento dell'arenile, avvelenato e scurito nei primi decenni del '900 dai materiali di risulta delle attività minerarie. La triste vicenda della “Concordia” aveva involontariamente creato una occasione unica per utilizzare l'enorme quantità di sabbia granitica prodotta dai lavori di trivellazione in un opportuna e necessaria opera di ripascimento. Sarebbe stato ragionevolmente compito dell'osservatorio, creato “ad hoc” nell'occasione, proporre tale utilizzo, invece di consentirne il trasporto (oneroso) in continente, nelle cave della Marsiliana, dove la sabbia è stata poi rivenduta per essere diversamente utilizzata. Sarebbe stato compito specifico del rappresentante del Comune di Isola del Giglio non lasciarsi sfuggire tale occasione e trasformare in una opportunità positiva e utile per l'ambiente e la collettività gigliese, almeno per questo aspetto, la tragica vicenda del naufragio. Quando ci si rese conto della sciocchezza commessa, alcuni hanno provato ad affermare che la sabbia non era di “granulometria” regolamentare e pertanto l'uso non sarebbe stato autorizzato dall'ARPAT. La semplice e relativamente recente storia della formazione della spiaggetta del “Demos” contigua a Giglio Porto, voluta dal compianto vicesindaco Idrio Galli insegna come la sola forza della natura, con due mareggiate per rimodellare i granuli e un po' si sole per ossidare il minerale e conferirgli la classica patina dorata, avrebbero reso la sabbia granitica derivante dalle trivellazioni del cantiere “Concordia” la più idonea per conseguire un risultato che normalmente avrebbe richiesto migliaia di anni. Nessun esperto avrebbe osato dissentire da queste affermazioni: sarebbe stato come affermare che il sangue adoperato nelle autotrasfusioni, cioè tolto a un malato per risomministrarglielo in caso di bisogno, sarebbe stato poi incompatibile con il medesimo soggetto.

Durante la recente campagna elettorale, il rappresentante del Comune nell'Osservatorio non fu incluso nella lista dei candidati dell'amministrazione uscente: molti pensarono che ciò fosse dovuto, fra l'altro, alla improponibilità politica di chi aveva dimostrato, in quel ruolo così delicato, tanta leggerezza e incompetenza. Invece, nella prima seduta del nuovo Consiglio Comunale, lo stesso soggetto veniva ricooptato come assessore esterno (nonostante non avesse alcuna legittimazione derivante dalla volontà popolare) nominato vicesindaco e quindi riconfermato rappresentante nell'Osservatorio.

Facilmente immaginabile la delusione dell'ingenuo dottore che sperava di vedere ricrescere i gigli e ha invece visto rifiorire uno zucchino.

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