
Grande Comune Unico: una buona scelta per il Giglio e per Giannutri?
Lo scorso 1° novembre è stata pubblicata sui giornali online isolani un articolo del Sindaco di Monte Argentario, che propone di costituire un maxi-comune unico che comprenda tutta la Costa d'Argento, con l'obiettivo di avere maggiori servizi, minore burocrazia e rappresentare meglio le identità dei territori.
Penso sia stato pubblicato con l'obiettivo di spronare il dibattito politico sul tema e a me ha fatto pensare: i fini sono senz'altro condivisibili, però poi le parole vanno misurate con la realtà e con quanto accaduto in passato in situazioni simili.
Ad esempio, per pesare di più a livello politico non occorre fondersi, ma occorrerebbe aver diritto a più seggi in regione o in Parlamento. Sfortunatamente tutte le ultime leggi, sia a livello regionale che provinciale, sono andate in direzione opposta.
Senz'altro macchine comunali più efficienti aiuterebbero i cittadini, ma per ottenerle basterebbe utilizzare lo strumento esistente dell'Unione dei Comuni o degli uffici condivisi, come in passato sperimentato ad esempio con la condivisione dell'Ufficio Lavori Pubblici tra Giglio e Argentario.
Certo che avere un sindaco unico "garantirebbe" una voce unica quando si parla, ma questo potrebbe essere garantito se i partiti tornassero anche luogo di discussione dei problemi e non prevalentemente macchine elettorali. Come discussi anche con uno dei candidati consiglieri alle scorse regionali, il silenzio di (quasi) tutti i partiti della provincia grossetana sul nuovo bando per i traghetti per Giglio e Giannutri ci fa pensare che il Giglio sia un po' scollegato dal sistema dei partiti in provincia. Ma questo silenzio sarebbe cambiato con un comune unico?
E arriviamo alla domanda finale: il Sindaco unico porterebbe la voce di tutti territori o prevalentemente quella dei territori "king maker", cioè quelli capaci di eleggere il Sindaco?
Alle future eventuali elezioni del nuovo Comune della Costa d'Argento gli elettori del Giglio sposterebbero solo il 5% dei voti, una minoranza trascurabile:

A mio avviso un' "Area Comunale Ottimale" avrebbe gli stessi problemi che i comuni piccoli incontrano nelle numerose Aree Territoriali Ottimali (ATO) costituite negli ultimi 10 anni dalla Regione Toscana: conterebbero solo i bisogni dei comuni grandi, che riuscirebbero quindi a tutelare meglio i propri cittadini, utilizzando anche le (poche) risorse che sarebbero spettate ai comuni piccoli.
In un momento storico in cui l'opinione pubblica è ormai convinta che i propri rappresentanti politici siano i peggiori di tutti, l'idea potrebbe anche attecchire: chiunque, purché cambi chi ci governa! Ecco, questa voce di popolo va combattuta secondo me, perché questa idea infantile di rimozione del problema è un po' troppo semplice per essere vera e non tutela gli interessi dei cittadini gigliesi, di oggi ma soprattutto di domani, visto che perderemmo l'unica istituzione che può portare gli interessi esclusivi delle isole.
E le isole devono rimanere abitate.
Permettete una domanda: che volete dire con la foto sessista in testa a questo articolo?