giglio_castello180625

HO FATTO UN SOGNO, UN LUNGO SOGNO

- Seconda parte (Leggi 1a parte)

Incredulo, pieno di stupore e felicità, avrei voluto gridare ai quattro venti quello che avevo visto, parlarne, commentare, ma i vicoli continuavano ad essere deserti: non c'era anima viva! Sono uscito allora dalla porta dei Lombi e mi sono diretto verso la piazza, sperando che almeno lì avrei trovato qualcuno con cui condividere il mio entusiasmo magari davanti ad una tazza di cappuccino bollente ed un cornetto fresco di forno!

Dopo pochi passi mi è apparsa un'altra immagine inaspettata! La vecchia "cisterna(?)" in pietra che avanza verso la strada al di sotto della rocca, aveva sui tre lati del perimetro una semplice balaustra in legno e, a fianco del lampione, c'era una scala ritagliata nella roccia che ne seguiva l'andamento fino al terrazzamento sovrastante. Ho salito la scala con curiosità e con ulteriore stupore ho veduto che il luogo aveva assunto un nuovo aspetto.

Quello che era stato un territorio di nessuno, un luogo inarrivabile e privo di significato, era diventato uno splendido belvedere! Sul solaio, un tempo terroso e pieno di erbacce, era stato steso del ghiaino. Una panca in pietra, come quella del "senato", correva, seguendo l'andamento delle rocce, al piede della Rocca. Semplici giochi per bambini ne arredavano lo spazio: un'altalena, uno scivolo, ed un girello si trovavano al centro ed erano sormontati da una grande quercia al di sotto della quale due panchine facevano immaginare genitori in conversazione attenti ai loro bimbi che giocavano festosi. L'affaccio a strapiombo sul mare era bellissimo e suggestivo. Al di sotto la cala dell'Arenella era un piccolo morso sulla costa. Dall'altro lato la terra ferma appariva ancora più vicina, ed il mare era circondato da zone completamente verdi alternate a parti sporadicamente costruite. Sulla destra si stagliava il promontorio dell'Argentario, ricoperto da una fitta vegetazione: un antico blocco di crosta continentale, sollevatosi milioni di anni fa a causa dei movimenti tettonici. Anche lui, quindi, era stato un'isola, e da lì se ne poteva intuire l'origine! Sulla costa le poche e fioche luci ancora rimaste accese erano come piccole lucciole tremolanti che, con l'ormai prossimo arrivo del giorno, sarebbero scomparse. Sullo sfondo all'orizzonte le colline sembravano alla stessa quota e pareva di volare sopra lo specchio di mare azzurro che, chiuso da ogni lato dalla terra ferma, assumeva l'aspetto di un lago.

Non erano state fatte grandi opere per la realizzazione del "belvedere", e la semplicità dell'intervento lo faceva apparire come se fosse da sempre stato così, ma era stato lì in silenzio ad aspettare di essere riscoperto per vivere una nuova vita!

Sono sceso domandandomi quando era successo tutto questo, ma le sorprese non erano finite ... !

Continua ...