Quando Franca mi chiese di aiutare suo figlio a fare i compiti a casa, lui faceva le elementari ed io avevo appena 21-22 anni. Non avrei immaginato che Mario mi si sarebbe piantato nel cuore. Fare i compiti con lui poteva essere allucinante o semplicemente rapido. Abbiamo scelto la rapidità perchè così potevamo fare qualcosa di più divertente.

Andare fino all'Incudine a cercare girini, salire per la strada vecchia a raccogliere ciclamini da ripiantare nei posti più assurdi, arrivare all'Arenella per saltare da uno scoglio all'altro. Il mio affetto per lui si espanse alla sua famiglia, alle zie ...

Quando mi è nato il primo figlio Franca mi ha regalato una copertina che è tra le cose care che mi hanno seguito a Grosseto.

Una volta con mio marito siamo rimasti in mezzo alla stada con l'ape in panne. Passa Mario, si ferma e gli chiedo di dare un'occhiata. Mio marito gli dice "se la fai partire te la porti via" Mario guarda il motore, tocca qua e là poi dice "se la faccio partire , me la porto via?" "Sì, sì"
Mentre si allontana con l'ape, accanto a me Claudio continuava a dire " ma... ma... ma come ha fatto?"

"Mario è Mario!"

Quando c'è stata la mareggiata del 96 Giuseppe stava tentando di mettere in salvo la sua barca, rischiava di venir sbattuto in mare o schiacciato tra due barche, Mario in un attimo gli è accanto, incosciente, coraggioso, generoso come sempre!

Quando Alessandro dopo 30 ore di nuoto da Montecristo non riusciva a vedere la costa, Mario è accorso in piena notte con la lampara per dargli un punto di approdo.

Mi è piaciuto quello che ha detto don Dario ieri sera:
Dio si riconosce nelle cose buone che facciamo, nel nostro desiderio, nelle nostre passioni, per questo sono certa che Mario ha avuto ad accoglierlo di là tanti amici, e sicuramente è stato riconosciuto da Dio per il suo cuore grande.