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Le latrine del Fascio
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Le latrine del Fascio

Odilia Brizzi, figlia del IV° sindaco del Giglio, Luigi, detto Gigiarello, qui ritratta con i parenti gigliesi arrivati dalle lontane Americhe in una rara foto scattata in zona Palmentaccio, (uno di quei parenti, che lei chiamava "gli americani" ci sta appoggiato con la schiena), perché rara? Perché sullo sfondo, si vede il paese con i suoi trioni, le mura, e, proprio attaccata alle mura, dietro Odilia, una piccola costruzione bianca...Quella era la latrina costruita nel ventennio fascista e detta latrina del Fascio.

Crollò nei primi anni ’50 insieme ad un pezzo delle mura in conseguenza dei bombardamenti del 1944.

Alla latrina si accedeva dalla piazzetta del Piano. Dopo qualche anno, cadde anche un pezzo della casa in cui, in tempi moderni son venuta ad abitare io. Mi è stato raccontato che quella notte piovve a "strosci" e all’alba, un uomo, detto Momo di Barboretta, passò in quel tratto, in compagnia del suo asino proprio mentre la casa barava. Barboretta e la povera bestia rimasero sotterrati dai calcinacci, ma … non si fecero niente!!!

Negli anni ’50, nell’area lasciata dalla casa crollata costruirono i famosi Bagnetti, poi buttati giù tre o quattro anni fa coll’ambito progetto “Archivio storico dell’isola del Giglio.” La nostra storia, il nostro lontano passato, la nostra cultura, andrà nel luogo adibito per anni a Cesso; un bellissimo salto di qualità, ma per ora, una grande fossa attende il salto …

Palma Silvestri
Trione = Torrione

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