Legambiente e Touring Club hanno presentato oggi (ieri n.d.r.) la Guida Blu 2008, che è diventata negli anni lo strumento più seguito di analisi di qualità ambientale delle località turistiche marine e sulla base della quale il Cigno verde assegna le sue vele.

Quest'anno Guida Blu valorizza non solo la top 10 delle regine del mare ma complessivamente 50 luoghi di grande pregio naturalistico che Legambiente insieme al Touring Club italiano consigliano come meta per una vacanza fatta di mare pulito, paesaggi mozzafiato, spiagge incantevoli ma anche arte, buona cucina e soprattutto rispetto dell'ambiente.

Toscana e Sardegna fanno la parte del leone, la toscana piazza 11 località nelle prime 54 (5 e 4 vele) e ben 4 sono località dell'Arcipelago Toscano: Isola del Giglio, Capraia, Marciana e Portoferraio.

In testa alla classifica c'è per la prima volta proprio un'isola dell'Arcipelago toscano, quella del Giglio, che conquista il gradino più alto del podio «per l'ottima sostenibilità e la tutela dell'ecosistema terrestre e costiero e per aver prestato particolare attenzione al verde pubblico, alla raccolta differenziata e alla mobilità sostenibile. Tra i motivi del riconoscimento la salvaguardia e la sostenibilità dell'isola di Giannutri che rappresenta una delle aree più particolari ed interessanti dal punto di vista naturalistico dell'Arcipelago Toscano».

Legambiente e Touring Club quindi riconoscono l'importanza degli sforzi (contestatissimi) dell'amministrazione comunale del Giglio e del parco nazionale dell'Arcipelago Toscano per il recupero ambientale di Giannutri, anche attraverso una limitazione dell'assalto turistico selvaggio che subisce, e dell'impegno per l'istituzione dell'area marina protetta. 

L'Arcipelago ha due regine col Giglio e Capraia, e l'Elba conferma la sua alta qualità ambientale e recupera qualche posizione, ma potrebbe andare ancora meglio, le palle al piede sono la bassa percentuale di raccolta differenziata, un sistema di depurazione delle acque ancora insufficiente, una cementificazione che in alcune località è invadente e politiche ambientali poco coraggiose o addirittura ostili al Parco Nazionale, ma i margini per far meglio ci sarebbero.

Quest'anno, viste anche le vicende nazionali, raccolta differenziata e depurazione hanno assunto un grande peso tra gli oltre cento parametri presi in esame. Le "buone" percentuali di raccolta differenziata (rispetto agli standard isolani) hanno spinto in avanti Portoferraio, Capraia e Rio Marina, mentre Marciana, pur con la più bassa percentuale di raccolta differenziata dell'intera Toscana, rimane con 4 vele grazie alla sua grande qualità ambientale protetta dal Parco, alle buone pratiche dei suoi eco-alberghi ed alla estesissima rete di sentieri. 

La Toscana con tre vele è tutta elbana con l'unica eccezione di Scarlino (Gr): troviamo Campo nell'Elba, che paga l'urbanizzazione selvaggia culminata nelle case Peep in vendita e affittate addirittura su E-bay, Capoliveri con il suo diffuso abusivismo e con continue vicende giudiziarie legate all'urbanistica, Marciana Marina che resta l'unico comune a non essere dotato di depuratore pubblico, Rio Marina che risale di un posto ma è penalizzata dai progetti di cementificazione delle coste del "Villaggio Paese di Vigneria (47.5500 mc. di cemento) e di Capo d'Arco, Rio nell'Elba con il nuovo Paese di seconde case creato accanto a quello antico, Porto Azzurro con una cementificazione diffusa e con la richiesta di costruire un grande ecomostro a Pontecchio.  

«La performance dell'Elba è buona, conferma la vivibilità della nostra isola, dove anche in piena estate si può trovare un angolo di tranquillità e di bellezza incontaminata – dice Umberto Mazzantini – ma le vele potrebbero diventare 4 o 5 se alle chiacchiere sullo sviluppo sostenibile si facessero seguire i fatti e se invece di accusare il Parco si mettessero in atto le politiche ambientali (rifiuti, acqua, pianificazione urbanistica rispettosa dell'ambiente e del paesaggio, innovazione e risparmio energetico, politiche turistiche innovative) che spettano ad altri. La classifica indica però anche i punti di sofferenza di un modello turistico ed economico maturo, speriamo che gli amministratori locali e gli imprenditori turistici la guardino e la valutino con più attenzione rispetto agli anni passati. CErto, il taglio di Tremonti dei 60 milioni di euro in tre anni destinati alle politiche ambientali e di qualità nelle isole minori non aiuta ».