Ho volutamente fatto passare alcuni giorni per fare alcune considerazioni, in quanto ciò che è successo nei giorni successivi dal punto di vista meteorologico e ambientale sia al Giglio, sia, purtroppo con conseguenze tragiche, nel comune di Orbetello e particolarmente nella frazione di Albinia, imponevano a mio modo di vedere un momento di riflessione e di attesa.

Il 10 novembre scorso ho avuto la fortuna di assistere al teatro Moderno di Grosseto alla rappresentazione, da parte della compagnia teatrale "Pietro Buttarelli" di Isola del Giglio, dello spettacolo "La bella addormentata sull’isola" che, lo dico per chi non lo sapesse, rievoca con toni misurati, poco enfatici e assolutamente privi di retorica stucchevole, i tragici avvenimenti immediatamente successivi all’urto della Costa Concordia contro lo scoglio delle Scole.

Confesso che nei giorni precedenti avevo un po’ il timore che ci saremmo ritrovati in pochi nel teatro, magari un po’ di gigliesi che vivono a Grosseto, qualche amico convinto con il passaparola o poco più; era presente invece un pubblico abbastanza numeroso ed eterogeneo nel senso che ho visto e parlato con gente proveniente anche da altri paesi della provincia.

Vorrei prima di tutto fare i miei complimenti a tutti i teatranti che, forse per il fatto di trovarsi in un teatro “vero”, hanno dato veramente il meglio di se, con punte, sempre a mio modesto parere, di elevato livello recitativo; non nascondo che, avendo partecipato in prima persona agli eventi di quella notte, più volte durante lo spettacolo, ho sentito il classico "groppo alla gola" salire su, pur avendo già visto al Giglio per ben due volte lo spettacolo stesso.
Ottima anche la regia e l’organizzazione dell’evento e non ultimi vorrei fare i complimenti anche ai miei colleghi della banda musicale "Enea Brizzi" di Isola del Giglio chiamati a dare un contributo musicale alla rappresentazione.

Nella serata però, sempre a mio modesto parere, c’è stato un aspetto negativo che, pur non avendo minimamente influito sulla riuscita della stessa, è stato notato e fatto oggetto di commento da numerosi presenti alla rappresentazione. Si tratta della colpevole assenza della nostra Amministrazione Comunale; non il sindaco, non il vicesindaco e tantomeno l’assessore alla cultura (ma ce l’abbiamo?) erano presenti.

Capisco che non c’era da ritirare uno dei tanti premi o targhe che magari rendono molto di più in termini di visibilità mediatica; si trattava solo di essere vicini ad un evento culturale, creato e messo in scena da cittadini gigliesi e non, e, all’occorrenza, magari prendere la parola e dire un semplice grazie.

A meno che qualcuno non mi voglia far credere che in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale c’era l’avvocato della stessa.   

Una domanda a questo punto viene spontanea: si tratta di una semplice dimenticanza, seppur grave, o anche questa assenza si inquadra in una strategia ben precisa, sempre a mio modesto parere, che mira a disconoscere o comunque a sminuire tutti quegli eventi culturali e non, che non sono frutto o emanazione diretta dell’Amministrazione Comunale.

Alcuni esempi a caso:
1) L’atteggiamento un po’ indispettito del nostro sindaco alla cerimonia di donazione  di un vecchio pianoforte alla banda, episodio datato circa un anno fa.  La manifestazione si svolse nella chiesa di Giglio Castello e fu organizzata dal Circolo Culturale Gigliese che, vorrei ricordare, è da più di trent’anni, attraverso pubblicazioni e manifestazioni di ogni tipo, che si occupa di cultura al Giglio; era presente la famiglia di Orbetello che quel pianoforte aveva donato e un piccolo intervento anche informale solo per dire grazie non ci fu.

2) La totale assenza e quindi la mancanza anche lì di una parola di ringraziamento, di qualsiasi membro dell’Amministrazione Comunale (benché tutti formalmente invitati) alla rappresentazione del "Trovatore", ultimo spettacolo estivo messo in scena dall’associazione "Il Giglio è lirica". Vorrei a tal proposito sottolineare il diverso atteggiamento tenuto in occasione di altre manifestazioni svoltesi la scorsa estate; magari forse più importanti, ma chi rappresenta le istituzioni non può, a parer mio, fare graduatorie di alcun tipo e meno che mai legate all’eventuale esposizione mediatica; del resto, se c’è un impedimento a partecipare, si può sempre delegare qualcuno.

3) Il tentativo, peraltro abbastanza maldestro, di “far fuori” dalla festa delle cantine i “famosi” quattro sfigati che si divertono, suonando e cantando d’estate vicino al comune, a far conoscere ai turisti una parte della nostra storia e delle nostre tradizioni più genuine. A tale proposito vorrei invitare il solerte ufficio stampa del comune ad essere più preciso quando decide di occuparsi di argomenti che andrebbero forse lasciati ad altri (Pro Loco); nel comunicato di presentazione della festa delle cantine infatti non si faceva minimamente riferimento alla presenza del nostro gruppo.

Non mi voglio dilungare oltre ma certi concetti mi andava di ribadirli come penso di aver fatto; ho sempre pensato che tutte le manifestazioni culturali, se non sfacciatamente legate ad interessi di parte, debbano avere la giusta attenzione di tutti e in particolar modo da parte di chi occupa cariche pubbliche. Spero solo e se così fosse mi dispiacerebbe, che da quanto sopra esposto, anche chi è in totale disaccordo, nessuno si senta offeso; è quello che forse mi sta più a cuore quando, raramente, decido di scrivere qualcosa e non era sicuramente nelle mie intenzioni.   

Angelo Stefanini (di Ottavio)