GRUPPO DI MINORANZA CONSILIARE – ISOLA DEL GIGLIO
TALAMONE, SCALO MARITTIMO, ALMENO PROVIAMOCI SERIAMENTE

Prendo atto dell'intervento del sindaco Ortelli, sulla “impossibilità” di realizzare uno scalo marittimo a Talamone alternativo a Porto S.Stefano, ritengo che sulla questione si debba e si possa lavorare, in piena intesa con Regione, Provincia, Comune di Orbetello, le società di navigazione interessate e le associazione artigiane e commerciali di Talamone e Fonteblanda. Intendo dire che occorre molta buona volontà da parte di tutti, per un progetto che potrebbe risolvere i problemi al Giglio e Giannutri, dell'Argentario (con una evidente diminuzione del traffico veicolare diretto alle Isole ed il traffico dall'Aurelia fino a Porto S.Stefano, del traffico sostenuto della strada della “Giannella” per chi viene da nord e, del traffico intenso della strada che attraversa l'abitato di Orbetello (per chi viene da Roma) fino a Porto S. Stefano.

Ricordo pure che quando i traghetti non portavano veicoli, il trasporto merci veniva effettuato da una imbarcazione (singolare), una specie di  “zattera” (i meno giovani la ricorderanno benissimo) che svolgeva tale servizio caricando le merci principalmente a Talamone per poi dirigersi al Giglio. Si caricava di tutto: dal materiale edile, al cemento, alla sabbia di fiume, ai generi alimentari, ai mobili, etc.

Ci sarà pure il modo di cambiare, nel prossimo futuro, il Masterplan del PIT Regione Toscana la cui validità non sarà eterna e che prevede per il porto di Talamone e tutto il territorio limitrofo un Porto Turistico (come dice il sindaco Ortelli), mentre invece potrebbe essere riclassificato “Porto Turistico con alcune funzioni commerciali ” (al pari di quello di Capraia Isola, tutti i porti dell'Elba e del Giglio), previa predisposizione degli strumenti di pianificazione territoriale e degli atti di governo del territorio. Masterplan le cui consultazioni si sono concluse circa un anno fa e che probabilmente non hanno visto osservazioni da parte di Ortelli e soci.

Talamone – tra l'altro – come prevede il P.I.T. Regionale ha la possibilità di prevedere interventi per un sistema portuale in crescita, riferito prioritariamente:

1- al  reperimento di aree destinate all'espansione (e ci sono in abbondanza);
2- alla realizzazione di  adeguati collegamenti con l'entroterra e la statale Aurelia, (con costi sopportabilissimi), cosa che richiede il superamento di interessi locali a favore di una visione d'insieme. In questo contesto, la capacità di pianificazione territoriale sarà fondamentale, perché le scelte coinvolte sono destinate ad incidere a lungo sull'organizzazione del territorio e sullo sviluppo regionale.

E’ bene anche considerare che si potrebbe pensare inizialmente ad una forma sperimentale nei soli periodi estivi o comunque in modo temporaneo e reversibile, anche per dotarsi di una alternativa alla angusta via a terra che porta fino a Porto S. Stefano. Non si tratta solo di “spostarsi a Talamone”, ma di avere una alternativa seria.

Purtroppo, viste le poco trasparenti vicende che hanno alimentato le polemiche di questi mesi e che hanno visto il Comune di Monte Argentario prevaricare quello di Isola del Giglio con il beneplacito proprio del nostro Sindaco, si ha la netta sensazione che nessuno fino ad ora abbia veramente creduto nella possibilità di uno scalo alternativo; in altre parole la domanda all’ assessore regionale andava posta non come una sorta di pio desiderio, o a margine di una riunione che trattava tutt'altro, o con l’ obiettivo di dire: “noi  l’abbiamo chiesto e ci hanno detto no!”,  ma l’ argomento andava trattato solo dopo un serio lavoro di preparazione e confronto territoriale, in seguito alla condivisione di obiettivi e della consapevolezza delle difficoltà dei singoli Comuni, discutendo dei problemi di viabilità costiera e insulare, magari anche alla luce della prossima costruzione dell’autostrada di collegamento tra Genova e Roma. Insomma un discorso a lungo raggio, che avrebbe e dovrebbe aprire nuove prospettive, portando gli enti e gli amministratori a conoscenza piena dei nostri problemi, non una domanda per sapere se domattina possiamo attraccare da un’altra parte.

Del resto segnaliamo ancora con rammarico, che mentre veniamo aggiornati su queste vicende, trattate secondo noi in modo molto superficiale ed elementare, a seguito delle richieste del Consiglio Comunale dello scorso dicembre, ad oggi il Comune di Monte Argentario non solo non ha recepito una sola richiesta sul problema dei parcheggi e delle strisce blu, ma, tra un offesa e l’altra, non è stato nemmeno intenzionato nel voler sbloccare il limite dei 3 giorni di sosta per chi si reca sulle isole; e questa doveva essere la cosa più semplice da fare.

Quindi, signor Sindaco – come si dice – VOLERE E' POTERE, altrimenti che ci sta a fare?

Attilio Brothel per la Minoranza Consiliare