Ebbene, cari amici lettori, canto per lo straordinario risultato elettorale che ha impartito un’altisonante bocciatura alla sinistra radicale, alle fazioni dei veti e dei divieti, a quel raggruppamento politico estremo nel quale si annidano i fondamentalisti dell’ambiente e a quella fronda ideologica imperniata su una vecchia dottrina massimalista che sovente impartisce lezioni a noi “genti delle isole” mentre invece loro ritengono di essere i veri portatori del verbo ecologista che, ahimè, attraverso progetti impopolari e tecnicamente sbagliati, impediscono la vera salvaguardia dell’ambiente.

Basta! -  citavano alcuni giornali, all’indomani dell’esito delle urne, con commenti differenziati che spaziavano dalla severa critica allo studiato trasversalismo - Non ne possiamo più di questa gente! -

Un Consigliere Regionale Lombardo dei Verdi dichiarava in questi giorni su un quotidiano di sinistra che “dobbiamo ripartire, azzerando e ricostruendo". E Pecoraro Scanio, afflitto dalla sconfitta, rincarava la dose sostenendo che "si deve ripartire dal basso e ricominciare a parlare con la gente". Ecco appunto, un messaggio chiaro per il Sindaco Brothel, per l’Assessore Feri, per il Capogruppo Schiaffino e per il Presidente Mario Tozzi: azzeriamo tutto e ripartiamo da zero. Ripartiamo dalla gente.

All’Isola del Giglio, circa 600 voti, su un complessivo di circa 950 voti validi, hanno premiato la coalizione politicamente contraria a questa Giunta Municipale (se c’erano i partners storici avremmo raggiunto il solito 70% dei suffragi) offrendo un segnale molto forte (senza pretese) alla politica nazionale prima ed a quella locale poi, dal momento che continua ad amministrare con forte dilettantismo e ostentazione monopolistica.

I cittadini che hanno votato per la coalizione di Centrodestra sono gli stessi residenti che avevano firmato circa un anno fa la petizione popolare contro il progetto AMP. Quella petizione, allegata alla delibera di approvazione del progetto AMP che era stata votata solo a maggioranza e poi inviata al Ministero dell’Ambiente, è stata trasformata in carta straccia da coloro che hanno sempre “predicato bene”, il democratico accoglimento delle istanze della gente, e “razzolato male”, disattendendo non solo gli appelli della popolazione ma anche impedendo i normali Consigli Comunali, unica essenza costituzionale di una piccola comunità come la nostra (in effetti all’Isola del Giglio il Consiglio Comunale non si riunisce dal 21 dicembre 2007!, ben quattro mesi). I cittadini hanno dato una risposta a quella delibera che vuole forzare un progetto secondo il principio oramai vecchio del “senonlofacciamonoicelofannoloro”.

Adesso il vento è cambiato. Speriamo muti anche il tempo della vecchia filosofia ambientalista. Perché ciò avvenga è necessario ripartire da zero, perlomeno per quanto riguarda le piccole isole. Come ho già detto, azzeriamo tutto e ripartiamo dalla normativa quadro che, nella situazione in cui ci troviamo, rappresenta una legge liberticida e quindi va rivisitata secondo le regole della democrazia partecipativa (Il Direttivo del PNAT è oggi tutto di parte e non garantisce la rappresentatività democratica) e del principio di sussidiarietà che è il vero cardine antropologico sul quale poggiarsi per dettare le regole della convivenza civile e per enunciare gli straordinari criteri del nuovo ambientalismo.

Ma c’è di più. Siamo oramai convinti che il vero obiettivo della tutela dell’ambiente vada perseguito con strumenti specifici ed mirati ad ogni realtà (non è possibile che la stessa legge regoli egualmente la montagna e il mare)  che siano frutto della scienza e non inventati dalla politica. La politica, quella determinata dalla scelta elettorale dei cittadini e non nominata dal ministero, ha  il diritto/dovere di gestire il territorio in quanto unica garante della rappresentatività.

Il problema sta anche e soprattutto nel progetto. Lo abbiamo sempre affermato:  i principali studiosi del mare, i più asettici dalle “linee guida” della politica, sono oggi fautori di un revisionismo critico e sono altrettanto polemici nei confronti di questo tipo di misure, che per assurdo potrebbero andare nella direzione opposta al fine che si vuole perseguire.

Ma le ultime elezioni, che hanno sfrondato i vigorosi rami dell’ala radicale, che ha fatto tanto catastrofismo sull’ambiente, adesso il catastrofismo potrà farlo a casa propria, per la sonora sconfitta patita.

Dice un vecchio quanto amatissimo stornello gigliese: “Sono Gigliese e canto perché sono felice e contento, sono Gigliese e canto per la mia isoletta bella, mi sento tanto felice perché vivo in mezzo al mar, mi sorridono il cielo e le stelle, le cose più belle son tutte per meecc ... 

Ma secondo voi essere così felici, potrà giovare alla causa?

O è bene rimboccarsi le maniche e lavorare sodo?

Saluti cordiali.
Sergio Ortelli


Isola del Giglio SONO GIGLIESE E CANTO ... 1