Leggo la nota del Sig. Bossini, che peraltro credo di non conoscere nonostante la mia  frequentazione gigliese, e resto un po' perplesso.
Probabilmente egli si riferisce alla propria clientela la quale, evidentemente, non ha problemi a venire al Giglio né ad "investire" una cospicua quantità di soldini per andare a cena nè, ad alloggiare in  adeguata sistemazione nè, tantomeno, ad incenerire tre miseri euro per pacheggiare.
Solo che probabilmente prima di intervenire non ha pensato a una cosa "di sinistra":  in tutti i periodi  che ho piacevolmente trascorso sull'isola ho notato che al classico turismo di fascia elevata facevano da contraltare moltissimi ospiti che evidentemente non disponevano di plafond di spesa illimitati o quasi. 
Invece del ristorante va bene un pezzo di schiacciata; la Uno stracarica al posto dell'astronave tedesca  ma , nonostante i sacrifici alla Fantozzi, per il mare del Giglio ne vale comunque la pena.
Potere operaio a Porto Rotondo? Certamente no, però mi chiedo se queste persone devono avere una dignità diversa. 
I soldi, tanti o pochi, che giustamente spendono per fare le loro vacanze (a fronte di ben pochi servizi), forse sono meno ma valgono veramente di meno se riferiti all'economia isolana nel loro ammontare complessivo?
E' proprio certo il Sig. Bossini che l'istituzione dei parcometri sia un'idea brillante? Non voglio essere polemico, ma mi ferebbe piacere che provasse a riesaminare la sua posizione valutando il rapporto costi-benefici, visto che svolge un'attività commerciale.
E' chiaro che secondo la sua logica noi "dobbiamo fare i turisti" e quindi pagare...Ma forse il suo ragionamento non considera che l'Italia, in quanto penisola, è circondata dal mare...
Un caro saluto a tutti ed in particolare a Domi e Franca.

Valerio Matarrelli