Legambiente al Sindaco del Giglio: il decreto sulle ZPS salva la caccia nell’Arcipelago. I Comuni e il Parco attuino il decreto per impedire i raid di motocross nelle aree protette e per proteggere il territorio.

Il Sindaco dell’Isola del Giglio Attilio Brothel, sollecita Regione Toscana e Provincia di Grosseto ad adottare per le Zone di Protezione Speciale (ZPS) - in una delle quali Giglio è quasi interamente compresa al di fuori delle aree urbane - «ad adottare le migliori e rapide soluzioni per dare concretezza e coerenza attuativa alle nuove norme e certezza di diritto per i cacciatori, anche mediante adeguati provvedimenti di prelievo in deroga.
La necessità di dare attuazione in maniera rapida deriva dalla circostanza che occorre evitare difficoltà nelle quali potrebbero venire a trovarsi i cacciatori a causa della insufficiente e non tempestiva informazione. Questa Amministrazione, per l’Isola del Giglio, ha già chiesto il mantenimento della norma già esistente».
Non si comprende bene cosa Regione e Provincia dovrebbero fare, visto che esiste già un calendario venatorio e che proprio il decreto legge n.251 del 16/8/06 (che si allega) fissa regole certe nelle Zps e consente - non vieta - la caccia in quelle aree. Infatti, senza l’approvazione di quel decreto, che è un positivo punto di equilibrio, l’Unione Europea avrebbe dato attuazione alla procedura d’infrazione (con annesse sanzioni), che avrebbe impedito la caccia nelle ZPS e nelle regioni oggetto della procedura a causa delle deroghe sulla caccia a specie protette che il Sindaco sembrerebbe voler rimettere in discussione. La Regione ha invece un altro obbligo: entro 90 giorni deve adeguare le leggi che regolamentano le deroghe per le specie cacciabili ed i periodi di apertura della caccia alle regole dell’Ue, per andare verso una caccia attiva nella valorizzazione del patrimonio naturale e responsabile nei confronti dell´attività agricola e nella tutela della biodiversità e delle caratteristiche per le quali sono state istituite le Zps attraverso accordi che coinvolgono regioni, governo ed Unione Europea.
Se in questa vicenda c’è una cosa che stupisce è che le associazioni venatorie che ora protestano non si fossero accorte del pasticcio fatto dal governo Berlusconi sulle ZPS, con un provvedimento che ignorava le direttive europee Uccelli ed Habitat, e che il 14 novembre 2005 aveva portato ad una sentenza del Tar Lazio e il 14 febbraio 2006 ad una sentenza del Consiglio di Stato che determinavano la chiusura totale della caccia nelle ZPS, comprese quelle di Giglio, Elba e Capraia. E’ molto strano che ci si sollevi oggi contro un decreto che ha salvato la caccia nei quattro milioni di ettari delle ZPS italiane e si sia taciuto ieri dinanzi alla sua chiusura. Sarebbe bene che il mondo venatorio valutasse il decreto rifuggendo da subalternità e riflessi politici che sembrano ormai automatici e dalle bugie che qualcuno racconta. Al Sindaco Brothel vogliamo dire che le deroghe "eterne" e reiterate sono impossibili per l’Unione Europea, e lo sono ancora di più in un Arcipelago che è - fuori e dentro le ZPS - un’importante International Birds Area (IBA) di Natura 2000, e che la questione vera è semmai quella di un adeguamento e di una conversione in legge del Decreto entro il 18 ottobre, pena il blocco della caccia nelle Zps e l’impossibilità da parte delle Regioni di prevedere il prelievo temporaneo in deroga per qualche specie, salvo incorrere nella condanna definitiva dell’Unione Europea.
Per la caccia nelle isole non cambia quasi nulla, salvo il divieto nelle ZPS del malcostume venatorio del "pronta-caccia" per consentire le stragi di fagiani e altri animali da allevamento appena rilasciati in natura, una caccia consumistica da macelleria che non fa certo onore a chi la pratica.
Ci sono invece altre cose nel decreto che riguardano direttamente i comuni e il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, norme che questi Enti e le forze preposte alla sorveglianza sono chiamati a far rispettare da subito.
Infatti il Decreto 251 non parla solo di caccia, ma impone, fino all’adozione di provvedimenti regionali, misure di conservazione e protezione inderogabili che riguardano l’uso del territorio nelle ZPS :

- Non si può circolare con mezzi motorizzati fuoristrada, «fatta eccezione dei mezzi agricoli, dei mezzi di soccorso, controllo e sorveglianza, nonché dell'accesso al fondo degli aventi diritto», quindi occorre che Comuni e Parco fermino i raid di Motocross ed il traffico di fuoristrada
anche a scopo venatorio - in tutte le strade e piste forestali non adibite al normale traffico, nel territorio dell’Arcipelago compreso nelle ZPS, fuori e dentro il Parco Nazionale.

- Non si possono realizzare nelle ZPS elettrodotti aerei di alta e media tensione e di impianti a fune permanenti.

- E’ sospesa
non vietata - la realizzazione di centrali eoliche «fino all’adozione di specifici piani di gestione per le Zone di protezione speciale (ZPS). La valutazione d’incidenza relativa a tali interventi deve essere basata su un monitoraggio dell’avifauna presente nel sito interessato di durata compatibile con il ciclo biologico della stessa e la realizzazione dell’intervento e’ subordinata a conforme e obbligatorio parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica»

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