bombole gas gpl isola del giglio giglionews
Lettera aperta: una bombola del gas, un'isola che non accoglie
I contenuti dei post nella rubrica "Dite la Vostra" di questo giornale sono opinioni personali ed informazioni non verificate provenienti direttamente dai rispettivi autori che se ne assumono totalmente la propria responsabilità. La redazione GiglioNews si dissocia preventivamente dai contenuti che dovessero offendere o ledere la dignità di soggetti terzi, fermo restando il diritto di rettifica ai sensi della legge n. 47/1948. (n.d.r.)

Lettera aperta: una bombola del gas, un'isola che non accoglie

All'attenzione della cittadinanza, delle autorità locali e del gestore del servizio di distribuzione del gas sull'Isola del Giglio.

Lo scorso sabato, una coppia di anziani coniugi, prossimi agli ottant'anni, è arrivata nella propria abitazione in affitto annuale a Giglio Porto, come fanno da oltre cinquant'anni. Non sono semplici turisti: sono ormai gigliesi d'adozione, parte integrante del tessuto affettivo e sociale di questa piccola comunità insulare.

Al loro arrivo, hanno richiesto, come da prassi, la consegna e installazione a domicilio di una bombola del gas per uso domestico, servizio fondamentale su un'isola come il Giglio, dove il gas rappresenta un vero bene di prima necessità.

La risposta ricevuta dall'unico distributore attivo sull'isola - che opera in regime di monopolio di fatto - è stata sconcertante: nessuna consegna il sabato, né la domenica, forse neanche il lunedì, con il telefono riattaccato frettolosamente al minimo e legittimo accenno di protesta! Nessuna alternativa, se non il ritiro personale e l'installazione autonoma. Un'opzione impraticabile per due persone in età avanzata, con naturali limitazioni fisiche e tecniche.

Risultato? Sono stati costretti a nutrirsi con cibi freddi o a rivolgersi ai ristoranti per più giorni consecutivi. Una situazione inaccettabile, non solo sul piano umano, ma anche su quello civile e sociale.

Ci chiediamo:

  • È questo il modo in cui si accolgono persone anziane, che hanno scelto l'isola come rifugio di vita e cuore per decenni?

  • È legittimo che un servizio essenziale, come la fornitura di gas in bombola, non preveda un minimo di assistenza per soggetti fragili?

  • È compatibile con il concetto di "accoglienza turistica" - tanto invocato a parole - un comportamento che nega diritti basilari di dignità e vivibilità?

Nel rispetto delle norme vigenti, il gas in bombola è riconosciuto come genere di prima necessità, soprattutto nelle isole minori dove manca la rete metanizzata. Se anche non vi fosse un obbligo esplicito di consegna immediata nei giorni festivi, non c'è alcuna giustificazione per la mancanza di empatia, di flessibilità e di senso del dovere verso chi si affida all'unico fornitore disponibile.

Chiediamo dunque:

  • Che l'amministrazione comunale e le autorità competenti verifichino l'adeguatezza del servizio offerto in regime di monopolio.

  • Che vengano predisposti criteri minimi di assistenza, soprattutto per gli anziani e le persone fragili.

  • Che il gestore del servizio rifletta sul proprio ruolo non solo economico, ma civico all'interno della comunità.

Una bombola del gas non è solo un oggetto da trasportare. È la differenza tra sentirsi accolti o abbandonati. È un simbolo della qualità dei servizi, della cultura dell'ospitalità e del rispetto che ogni comunità dovrebbe garantire ai suoi abitanti, stabili o temporanei.

L'Isola del Giglio merita di più. E chi la ama da oltre cinquant'anni, anche.