giuseppe scardina isola del giglio giglionews
Una giornata particolare
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Una giornata particolare

E' cominciata molto presto la mia giornata di sabato 14 febbraio, con la sveglia verso le quattro e un quarto di mattina; l'unico modo che avevo per arrivare in tempo utile era quello di prendere un treno a Firenze per Milano che partiva alle sette e trenta e dopo, con un altro paio di veloci cambi, sono arrivato a Legnano appena dopo le dieci.

giuseppe scardina isola del giglio giglionewsDevo dire che avvicinandomi alla meta del mio triste viaggio sentivo sempre più sensazioni strane di quelle che prendono lo stomaco e fanno stare veramente male.

L'arrivo in chiesa è stato già di per se da brividi; la chiesa, piena di gente e fatta un po' a buca, quasi come un piccolo anfiteatro, sembrava spingesse tutti a stringersi attorno a quella bara e al dolore di Claudia e di tutti i familiari di Giuseppe.

Su di un lato, vicino all'altare, era schierata la Fanfara dei Bersaglieri di Legnano; quattro di loro erano posizionati accanto alla bara di Giuseppe a mo' di picchetto d'onore e anche tra i presenti ho visto diverse persone con il cappello piumato in testa, probabilmente si trattava di bersaglieri in congedo.

La cerimonia religiosa si è svolta in modo semplice e composto pur tra lo strazio e il dolore di tutti; ci sono stati momenti particolarmente toccanti, ma quando la Fanfara ha suonato al gran completo la "Preghiera del Bersagliere" era veramente quasi impossibile resistere alla sensazione di atroce dolore che ti assaliva.

Al cimitero, durante la sepoltura, la Fanfara ha suonato il "Silenzio fuori ordinanza" e, anche lì, si è trattato di un momento particolarmente toccante e commovente.

A tale proposito devo dire che ho avuto il piacere di conoscere alcuni componenti della Fanfara; cito per tutti Davide, sua moglie Paola e Carlo il capo-fanfara. In mezzo a loro mi sono sentito veramente tra amici, come se ci conoscessimo da chissà quanto tempo; dopo il funerale mi hanno portato, visto che c'era un po' di tempo, a visitare la sede della Fanfara e , anche se di tipo diverso, anche lì è stata un'emozione forte.

Poi mi hanno accompagnato alla stazione e ci siamo lasciati con l'idea di fare qualcosa che tenga vivo il ricordo di Giuseppe, ma ora è troppo presto per parlarne, occorre lasciare che il tempo attenui un po' il dolore di questa perdita.

Chi legge si chiederà perché ho deciso di scrivere queste cose che dovrebbero appartenere alla sfera esclusivamente privata di chi le ha vissute; l'ho fatto, dopo averci pensato un po' durante il viaggio di ritorno, con l'unico scopo di far capire a tutte le persone, del Giglio e non solo, quanto Giuseppe, che si sa amava il Giglio come pochi, fosse perfettamente integrato in quella realtà, conosciuto e benvoluto da tutti.

Del resto, questo si meritava.

Angelo Stefanini - Isola del Giglio - 15 febbraio 2014