giuseppe rum nannarone isola del giglio giglionews
In ricordo di Peppe, "Armatore del mio cuore"
I contenuti dei post nella rubrica "Dite la Vostra" di questo giornale sono opinioni personali ed informazioni non verificate provenienti direttamente dai rispettivi autori che se ne assumono totalmente la propria responsabilità. La redazione GiglioNews si dissocia preventivamente dai contenuti che dovessero offendere o ledere la dignità di soggetti terzi, fermo restando il diritto di rettifica ai sensi della legge n. 47/1948. (n.d.r.)
In ricordo di Peppe, "Armatore del mio cuore"

Oggi sono qui, approfittando di questo sito, per ricordare una persona a me molto cara, visto che oggi ricorrono i 20 anni dalla sua morte. Parlo di Giuseppe Rum, per me sempre stato "Peppe Rum" o a volte "Nannarone", o quando ero piccolo io, noi bambini pensavamo che il soprannome suo fosse "Nanneroni".

Probabilmente non sono la persona giusta per dire o raccontare chi era Peppe, visto che purtroppo l'ho conosciuto per molto poco tempo.

Ricordo quando Peppe è morto, quell'8 Dicembre di 20 anni fa, avevo poco più di 12 anni, quindi me lo ricordo poco, ma credetemi, per la mia vita ha dato tanto, lo porto sempre nel cuore e ogni anno, nel giorno della sua morte che coincide con l'Immacolata, lo ricordo SEMPRE con piacere e nostalgia, ma lo ricordo spesso anche nei racconti, quando capita, durante l'anno.

Ricordo sempre quando mia mamma mi portò all'obitorio a dargli l'ultimo saluto, ero indeciso se andarci, era la mia prima volta che andavo all'obitorio, durante il tragitto nel Corso di Orbetello cambiai idea non so quante volte ma poi il coraggio e la voglia di rivederlo e salutarlo per l'ultima volta mi spinsero verso di lui, e fu la prima volta che vidi una persona morta, mi fece un po' effetto, gli toccai la fronte, ricordo era fredda come la mia mano tremante, sembrava sorridente e mi diede una carica che mi fece sentire grande in mezzo a tutta quella gente che era lì attorno a lui, sentii anche qualcosa dal suo naso ma forse era solo suggestione.

Ricordo sempre e porto nel cuore tutti i momenti e i ricordi che ho di quando da bambino andavo quasi tutti i giorni sulle sue imbarcazioni, con Mario e Innocenzo, quando andavamo a Giannutri o a fare i giri dell'Isola, o quando portavamo i cassonetti della spazzatura a Giannutri e ad ogni rientro lui era lì a sincerarsi che tutto fosse andato bene, a volte anche con Costantino, Pasquino, Momo e tutti gli altri. Mi salutava, mi dava una pacca sulla spalla o una carezza e spesso mi diceva: "comparetto tu pensa a studiare e a diventare Comandante che poi ci penso io a imbarcarti"; ecco questo mi riempiva sempre il cuore, le parole rassicuranti di una persona così importante che ti dice certe cose.

Era bello anche quando tutti gli anni a Ferragosto andavamo con diverse imbarcazione alle "Scole" a deporre la corona di fiori, poi i fuochi d'artificio, le sirene delle navi, gli applausi e tutto il resto era tutto maestoso ai miei occhi. Ricordo anche la scritta "Grazie Peppe" dal terrazzo del Hotel Saraceno in ricordo di lui la prima estate che non c'era più ed io ero proprio su una sua imbarcazione con Innocenzo a battere le mani in lacrime.

Ci sarebbe tanto da ricordare, ma un ricordo che porto sempre nella mia mente è questo: ogni fine stagione Peppe veniva da me con una busta, me la dava e mi diceva "regazzi' questa è per te, te la sei meritata, sei un bravo bimbo" e mi faceva sorridere tanto, ma il gesto più bello che fece è quando io mi trasferii a Orbetello con la mia famiglia, a fine stagione non mi vide più; un sabato di Ottobre, quando rientravo al Giglio per venire da mio nonno, ero con mia mamma, lui era lì al traghetto, appena scesi mi si avvicinò, tirò fuori una busta dalla tasca e mi disse: "we comparetto mica lo sapevo che andavi a scuola di là, tieni questa è la busta e grazie, e mi accarezzò i capelli". Ecco quando penso a questa scena ancora mi viene da piangere, posso dire di avergli voluto tanto bene, come un altro nonno, e probabilmente lui me ne voleva altrettanto, l'ho sempre capito dai suoi gesti ed è per questo che ogni anno lo ricordo dal profondo del cuore, e tengo in camera ancora l'articolo di giornale che uscì quando lui morì 20 anni fa, lo tengo in camera incorniciato e lo tratto come un importante cimelio. Ricordo quando mi regalò la maglia con scritto: "ORMEGGIATORE AUTORIZZATO", ecco i piccoli ma grandi gesti che apprezzavo perché lui a me ci teneva molto.

Lui era un vero simbolo non solo per la nostra isola, un Armatore vecchio stampo come diceva l'articolo, una persona coraggiosa per tutto quello che ha fatto e ha creato.

Scusate se vi ho rubato questi 5 minuti ma per me era importante ricordare chi fosse per me Peppe ed era veramente una brava, generosa e grande persona.

Ciao Peppe, ciao Armatore del mio cuore. Ti porto sempre in uno spazio nel mio cuore.

Matteo!