Cara Redazione,

abbiamo letto della visita al Giglio del Presidente della nostra Regione nell’informativa del Sindaco. Ci fanno molto piacere gli apprezzamenti che Martini ha riservato alla nostra isola, alla sua natura e alla sua gastronomia; i suoi si aggiungono, sia detto senza falsa modestia, ai tanti espressi da persone “comuni” o da personaggi più o meno importanti.

In particolare al nostro Comitato fanno piacere i giudizi del Presidente su Giglio Castello e sulla sua particolarità, cioè di essere un borgo a struttura urbanistica medioevale, su una piccola isola; lo stiamo dicendo da anni; finalmente un’autorevole conferma.

Qui però deve finire il nostro compiacimento. Nel confronto con i borghi di analoga struttura che si trovano nell’entroterra della nostra Regione, il Castello purtroppo perde. Non nella struttura, per la quale viene annoverato tra i borghi più belli d’Italia, la cui realizzazione va ascritta ai nostri antenati ma in altri criteri di valutazione certamente sì.

La cinta muraria, ad esempio, con camminamenti non protetti e, in alcune parti, dissestati; la pavimentazione dei vicoli incompleta (alcune zone sono ancora ricoperte di bitume cosparso in tempi lontani) o approssimativa (la piazza della Rocca o la zona dei Lombi) e disseminata di centinaia di tombini che hanno sostituito le preesistenti lastre di granito; l’arredo urbano nelle sue diverse componenti (illuminazione delle mura, pulizia delle strade, verde pubblico); chiare e precise regole di comportamento per i privati e conseguente controllo delle stesse.

L’elenco potrebbe continuare ma, in questo contesto, non avrebbe senso. Più in generale possiamo dire che il Castello perde nei confronti degli omologhi borghi, proprio in quegli elementi che ciascuno di noi apprezza quando visita i borghi toscani e tra sé commenta: "... ma perché il Castello non deve essere così? ..." Già, perché?

Questo Comitato ha voluto, vuole dare e darà il suo contributo al miglioramento di una situazione che ha radici in tempi lontani e dato che, prima di chiedere agli altri siamo abituati a chiedere a noi stessi, abbiamo dato corso ad iniziative tangibili e visibili sia pure con le nostre ridotte risorse economiche e mettendo al servizio attività di volontariato.

Non ci interessano le polemiche politiche di chi sia la responsabilità di questo stato di cose e riteniamo che sia ora di rimboccarsi le maniche, privati ed amministrazione. I primi, modificando o sensibilizzati per modificare i loro comportamenti, la seconda mettendo a disposizione misure e strumenti amministrativi e le risorse economiche, in misura della loro disponibilità, per invertire una rotta che da parecchi anni penalizza il Castello.

Non chiediamo per il Castello trattamenti di favore ma la giusta attenzione che merita.

Il Comitato per la Rinascita e Valorizzazione
di Giglio Castello