Commemorazione del Marchese Ugo di Toscana nella Badia Fiorentina
Resoconto ufficiale del Cav. Prof. Mario Brandaglia, Cavaliere Onorario dei Capitani di Parte Guelfa
Il giorno 21 dicembre 2025, la Badia Fiorentina, antico cuore spirituale della città, ha accolto una solenne cerimonia religiosa commemorativa in suffragio del Marchese Ugo di Toscana, nel 1026° anniversario della sua morte. La celebrazione è stata officiata dal Priore della Badia, il Rev.mo Padre Carlo Turri Zanoni, che ha guidato la comunità e gli ospiti nel rito.
L'austerità della chiesa è stata onorata dall'ingresso del Gonfalone della Città di Firenze, sostenuto dal Gonfaloniere e accompagnato da un paggio. Questo simbolo della sovranità comunale, accanto alla tomba del Marchese, ha rappresentato fisicamente il legame secolare che unisce l'atto fondativo di Ugo alla Firenze odierna.
Il Cavaliere Onorario dei Capitani di Parte Guelfa, Prof. Mario Brandaglia, ha pronunciato un'omelia in onore dell'illustre e nobile Marchese. Il Prof. Brandaglia ha evidenziato l'importanza epocale della decisione di Ugo di trasferire la sede della Marca da Lucca a Firenze. Questo atto, ha sottolineato il Cavaliere, non è stato un semplice spostamento amministrativo, ma un'intuizione strategica che ha proiettato Firenze al centro del potere politico ed economico della regione, trasformandola in un crocevia obbligato tra Nord e Sud Italia. Su questa direttrice, ha spiegato, hanno preso a scorrere non solo le merci, ma anche le correnti del pensiero, dell'arte e della cultura, preparando quel fertile humus da cui sarebbe germogliato il Rinascimento.
Alla commemorazione ha partecipato l'Assessore al Welfare del Comune di Firenze, Nicola Paulesu, che ha portato i saluti dell'intera Amministrazione civica.
L'omaggio al fondatore si è concretizzato con la benedizione al suo sarcofago scolpito da Mino da Fiesole, dove per tutto il giorno sono stati esposti l'armatura di ferro del Marchese e il vessillo a strisce bianche e rosse del suo casato, emblema genetico dello stemma cittadino.
La cerimonia si è conclusa così, avendo mirabilmente intrecciato in un unico tessuto la memoria storica, la spiritualità, la tradizione civica e l'impegno istituzionale contemporaneo, onorando degnamente colui che può essere definito a buon diritto il primo architetto delle fortune di Firenze.


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