HO FATTO UN SOGNO, UN LUNGO SOGNO
- Terza parte (Leggi 1a parte, 2a parte)
Sceso dal "belvedere", con passo ancora più affrettato, ho proseguito il mio cammino verso la piazza: dovevo assolutamente trovare qualcuno con cui commentare le novità. Guardando verso il mare il mio sguardo è stato attratto da un piccolo edificio al di sotto del Bumbabar. Era forse il "Fracco"?!? Non era possibile! Il tetto era rifatto, la facciata sembrava intonacata di fresco e di un colore indeciso, tenue, che lo avvicinava a quelli del granito circostante. Di fronte la terrazza era circondata da un muretto pieno di piante con fiori colorati ed alcuni tavoli orientati verso il mare la arredavano. Incredulo mi sono stropicciato gli occhi, ma sembrava tutto vero. Dovevo scendere per esserne certo.
Ho dato uno sguardo veloce alla piazza ma anche lì non c'era anima viva! Seppure di sfuggita mi è sembrato di vedere che la parte pedonale era stata anch'essa pavimentata in pietra, e la pavimentazione inglobava l'obelisco conferendoli un aspetto ancora più solenne. Avrei guardato con più calma dopo: ora dovevo scendere per vedere da vicino cosa era successo al "Fracco".
Era ancora più bello che dall'alto. Era stato completamente restaurato ed un'insegna lo descriveva come "La nuova biblioteca comunale del Castello". Sbirciando dalla porta a vetri dell'ingresso ho visto che il piccolo spazio interno era circondato da scaffalature piene di libri, un bancone era collocato di lato e postazioni di lettura complete di computer erano poste ordinatamente nella stanza.
Improvvisamente ho sentito un ronzio, come quello di un'enorme zanzara che mi sorvolava la testa. Era un piccolo drone, manovrato chissà da dove e da chi, che faceva scendere lentamente dal cielo dei volantini. Svolazzavano lenti, ondeggiando, sospinti da una leggera brezza che si era appena alzata. Sono riuscito ad afferrarne uno al volo: annunciava l'imminente inaugurazione, al Castello, del "Teatro delle Stelle".
Sapevo bene di cosa si trattasse. Era un mio vecchio sogno rimasto in sospeso. A mia insaputa, era stato realizzato ... quel sogno si era davvero avverato?
Ero felice ed eccitato all'idea di vederlo finalmente in funzione, vedere le reazioni del pubblico e se corrispondeva alle mie aspettative. Il volantino specificava che, in occasione dell'inaugurazione, sarebbe stata data "La cittadinanza onoraria" al maestro Uto Ughi e con essa li sarebbero state consegnate le "Chiavi del Castello". Il Maestro avrebbe ricambiato regalando un concerto all'isola! Sono risalito di corsa verso la piazza, non volevo assolutamente perdermi l'evento.
Continua ...
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