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Lettera aperta a Paola Muti

LETTERA APERTA ALLA PROFESSORESSA PAOLA MUTI CANDIDATA SINDACO AL COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO

armando schiaffino isola del giglio giglionewsCara Paola, rimarrai sicuramente meravigliata nel ricevere questa mia lettera aperta, quindi scritta per essere all'attenzione di chiunque. Qualcuno dei tuoi avversari magari penserà che è concordata, qualche tuo sostenitore penserà invece che è controproducente ai fini elettorali. Tu stessa forse ti arrabbierai, ma io la scrivo lo stesso, anche perché contrariato da voci che circolano secondo cui io sarei l'eminenza grigia della tua lista, che da dietro le quinte gestisce tutto. Convinzione in gran parte errata: infatti, dopo aver letto il tuo programma elettorale, dopo essermi riconfermato del tuo grande entusiasmo e della grande disponibilità a questo eventuale nuovo impegno, ho percepito pure una tua idealizzazione per questa bella isoletta in mezzo al mare e del valore dei suoi abitanti. Io, invece, che vivo la quotidianità totale, so che non è vero che “siamo i più belli di tutti quanti” (anche se pluridecorati): per esempio, in uno degli ultimi bollettini della Regione Toscana eravamo l'unico Comune della regione (assieme all'Abetone, altro grande centro turistico, vergogna!) pagavamo il massimo della sanzione a tonnellata per il conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani, perché non si raggiunge la percentuale di raccolta differenziata prevista dal relativo decreto. Sanzione che oggi, operatori turistici e normali cittadini, si trovano a pagare sulle bollette delle tasse dei cosiddetti servizi indivisibili. Quindi, se il vero estensore del programma elettorale fossi stato io, avrei sicuramente, su questo e vari altri temi, ricordato ai cittadini l'importanza dei doveri prima di quella dei diritti: ma questo si che sarebbe stato controproducente ai fini elettorali!

Ma il motivo che mi ha spinto a scrivere la presente lettera è un altro. Stamani ho incontrato al Porto un signore del Castello che mi ha detto: “Al Castello la lista di Paola Muti perderà sicuramente perché nessuno si è dimenticato chi era Piattella. Non ho conosciuto tuo nonno, ma in effetti ho sempre sentito dire che era un po' birbante. A onor del vero anche la tua bisnonna (maestra) sembra che, per la morale dell'epoca, non fosse il massimo delle virtù, visto che  si dice che andasse a letto con il cognato arciprete, molto più raffinato del marito contadino. Anche la mia povera mamma, quando, nell'altro secolo noi due eravamo fidanzati, era ancora arrabbiata con la tua bisnonna per una storia di confini di terreni nella zona della “Cava di Piattella”, che per l'appunto non era di Piattella, ma dei miei antenati. A me personalmente piace invece pensare  alla tua bisnonna come la persona che, come ben sai,  volle introdurre, per la prima volta nella storia, l'istruzione scolastica femminile all'isola del Giglio.

E' buffo come nei piccoli paesi, in occasione delle tornate elettorali, si riesca a riesumare, pur di denigrare l'avversario, cose vecchie di secoli. In una precedente occasione, al Castello  qualcuno ricordò che la mia nonna Marchesina, proprietaria dell'attuale Bar “Da Fausto” di Giglio Porto, negli ultimi anni dell'ultima guerra, faceva un po' di mercato nero. Tale grave fatto penso  non dovrebbe, questa volta, avere apprezzabili conseguenze sull' attuale campagna elettorale, dato che si è venuta a creare una fortunata combinazione di “par condicio”, visto che la mia nonna Marchesina è anche nonna dell'attuale sindaco  ma anche di una tua candidata a consigliere (o forse dovrebbe essere più penalizzato in sindaco uscente, visto che la Marchesina a lui gli veniva nonna e alla tua consigliera bisnonna!)

Dopo l'incontro con il signore che si ricordava solo delle birbonate di Piattella, mi sono però chiesto come mai nessuno ricorda tuo nonno paterno,  Giuseppe Muti, storico comandante di tutti i traghetti del Giglio della prima metà del novecento. Strano che nessuno ricordi le sue battaglie per far dormire il traghetto al Giglio per eventuali urgenze notturne, visto che fino a quell'epoca si tratteneva, la notte, a P.S. Stefano. Strano che nessuno ricordi il suo funerale, a cui partecipò non solo tutta l'isola, ma anche tutte le maestranze della allora Navigazione Toscana, fino all'ultimo marinaio, al punto che la M/N Vittoria dovette tornare due volte a Porto Santo Stefano per consentire a tutti di rivolgere l'estremo saluto a questo personaggio, dai grandi di valori morali che ho potuto riscontrare poi, io, anche nella persona di suo figlio, cioè di tuo padre.

Ma ora voglio finire di farti arrabbiare: tu sai quanto mi piaccia girellare nella Storia: allora voglio ricordare ai tuoi denigratori che tuo nonno, il comandante Muti, era figlio di insigni armatori elbani e di una AVVERSARI, una degli ultimi discendenti dei Principi Appiani di Piombino. Tempo fa informai di queste nobili ascendenze una delle tue figlie, che non sapeva niente di questa storia e mi sembrò piacevolmente sorpresa dal sapere che nelle sue vene scorreva sangue reale!

Qualcuno una volta disse che non è giusto che le colpe dei padri ricadano sui figli; io aggiungo che non è giusto nemmeno che dei meriti dei padri ne traggano privilegi i figli: la cosa più giusta e più seria è che OGNUNO VENGA GIUDICATO PERI SUOI MERITI PERSONALI.

Per questo io voterò per te e per il tuo programma.

Armando