San Mamiliano dei Turchi: patrono dell'isola

POESIA di Olga Centurioni

San Mamiliano dei Turchi Isola del GiglioIn questa ricorrenza di San Mamiliano dei Turchi ho tentato di mettere in rima la vicenda ispirandomi alle poesie che il maestro Variento ci insegnava piene di valori e di amor patrio. (Pianto Antico, La Cavallina storna, i Cipressi di Bolgheri e altre, senza dimenticare il libro Cuore). Non si meravigli il lettore se troverà dei vocaboli e modi di dire raramente usati nella letteratura moderna e diciamolo pure, un po’ vetusti, è stato intenzionale. Non posso venire per festeggiare il Santo ma con il pensiero sarò con voi. Buon San Mamiliano dei Turchi a tutti.

San Mamiliano dei Turchi 18 novembre 1799

Il sole nascente
la riva rischiara,
il nemico invadente
al Campese ripara.

La baia, adagiata sul mare,
è sbirciata da occhi profani,
giunti per predare e spogliare
gli ignari e indifesi isolani.

Sette sciabecchi e una fregata
bombardano la medicea torre,
ma l’esigua brigata
non riesce a contrapporre.

Sulla spiaggia i pirati
rovinano ogni cosa,
bruciano, berciano, arrabbiati,
con foggia minacciosa.

La chiesa di San Rocco
è saccheggiata e profanata,
sotto un vento di scirocco
da quell’orda scatenata.

Duemila corsari agguerriti,
recando numerose bandiere,
raggiungono gli abitanti atterriti
a grandi e piccole schiere.

Frattanto, dalla Casamatta,
rimbomba e balena il cannone.
Spara la compagnia compatta,
all’invasore si oppone.

I corsari intimiditi e stupiti,
cingono il muro di cinta,
copiosi cadono periti
dall’inaspettata respinta.

La grida disperate
di donne e bambini,
si uniscono, iterate,
a quelle dei tunisini.

Pargoli e fanciulli
vengono condotti al sicuro
alla Rocca, che li accoglie
dietro l’imponente muro.

Uomini e donne dalle mura
lanciano pietre al nemico odiato,
senza timore né paura
ma con coraggio appassionato.

Rintocca la campana
che invita la gente a raccolta,
gli angusti vicoli
si animano di gente sconvolta.

Una piccola folla di credenti
entra timorosa in chiesa,
angosciata per il nuovo dramma
resta fiduciosa in attesa.

Il sacerdote turbato e impietosito
osserva le anime assediate,
con fervore le scuote
dando risposte immediate.

Il braccio del Santo Patrono
espone davanti all’altare,
e il piccolo santuario
invita gli astanti a pregare.

L’isolano popolo indomito
a San Mamiliano intercede
e il Santo Protettore,
opera il miracolo della fede.

Alla sedicesima ora
la fregata richiama i predoni
e mentre il cielo scolora,
fuggono per le piantagioni.

I castellani dal torrione,
aggiustano la mira
di un grosso cannone,
mentre il sole spira.

I predoni, sconcertati,
si imbarcano con furia
sulle lance, spaventati,
lanciando ogni ingiuria.

Vele al vento, i bastimenti
vanno via velocemente,
prende il largo l’oppressore
affrancando quella gente.

La barbarie non vince,
la fede è più forte,
disertano i nemici
e con essi la morte.


Olga Maddalena Centurioni