
In Italia la blue economy vale come l'oro ed è sempre più a cinque vele. A portare in primo piano numeri di settore ed esperienze balneari di successo, a partire dalle località a cinque vele 2025, è Legambiente in occasione della seconda edizione del Forum Blue Economy organizzato a Roma nell'ambito del progetto europeo Life Sea.Net.
In Toscana sono state premiate quattro località balneari a cinque vele da Legambiente e Touring Club Italiano, si tratta di Castiglione della Pescaia (6° posizione), Capalbio (12° posizione), Isola del Giglio (14° posizione) e Grosseto (20° posizione). Le località balneari sono state selezionate su un totale di 30 a cinque vele (20 di mare e 10 di laghi) descritte nella Guida "Il mare più bello 2025". Il segreto di queste località è quello di puntare su sostenibilità ambientale, turismo dolce, valorizzazione del territorio e tutela della biodiversità. Un mix perfetto grazie al quale in queste aree la blue economy va a gonfie vele portando crescita economica, miglioramento della qualità della vita ma anche tutela e conservazione dell'ecosistema.
La Toscana spicca anche tra i "Comuni amici delle tartarughe" impegnati a portare avanti azioni concrete quali la pulizia manuale delle spiagge, limitazioni dell'inquinamento luminoso, formazione dei gestori balneari, collaborazione con referenti scientifici per il monitoraggio e la protezione dei nidi. A livello nazionale sono 103 i comuni Amici delle Tartarughe marine, segnalati nella Guida Il Mare più bello con l'apposito simbolo della tartaruga, più che triplicati rispetto al 2024 quando erano 33. In Toscana sono 10: Grosseto, Follonica, Orbetello, Castiglione della Pescaia, Vecchiano, San Giuliano Terme, Bibbona, Cecina, Camaiore e Massa.
Blue Economy, sfide, proposte e buone pratiche: oggi la blue economy si trova ad affrontare nuove sfide e problemi. Tra queste la crisi climatica che avanza con impatti importanti su mare e biodiversità; ma anche la necessità di seguire un approccio sempre più sostenibile a partire da settori come la pesca e il turismo. Il primo in crisi a causa di decenni di pesca intensiva, il secondo minacciato da un eccessivo overtourism. Alla luce di ciò, per Legambiente è fondamentale che l'Italia promuova una crescita blu, gestendo responsabilmente i mari attraverso una efficace e sostenibile strategia nazionale marina conservando e tutelando habitat e biodiversità, e che ratifichi velocemente il trattato per la tutela dell'Alto mare per garantire la tutela delle acque marine oltre le 200 miglia dalla costa. Sul fronte pesca è importante puntare sulla pesca costiera artigianale che rappresenta il settore con il minor impatto ambientale e la maggiore occupazione. Dall'altro lato occorre promuovere un turismo che non "soffochi" le località turistiche, come ben dimostrano le quattro buone pratiche selezionate da Legambiente e di cui si è parlato oggi al Forum Blue Economy.
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