Caro Silla,
il mio amico Danilo Terramoccia, santostefanese ed infaticabile ricercatore, mi comunica che nel 2001 a Sarzana (città originaria della famiglia Buonaparte), a latere di una mostra dedicata a Napoleone, il giovane artista spezzino Lorenzo D'Anteo organizzò una mostra di ritratti dell'imperatore, intitolata "Soli Soli Soli".Nel catalogo della suddetta mostra, scritta da un certo Andrea Marmori, si legge. "Come fossero l'ultimo bagliore dell'Imperatore i simboli brillano opachi, a ricordarci, grazie a D'Anteo, la smisurata ambizione mortificata del piccolo Corso, sovrano ormai senza regno, che quale epitaffio ha scelto per sé la luce spenta del mondo: soli soli soli, all'unico sole di quella terra che lo inghiotte".La frase mi suona enigmatica; sembrerebbe riferirsi al tramonto (effettivamente la meridiana e rivolta ad ovest), ma non trovo conferma in nessuna possibile traduzione. L'esposizione ad occidente trova invece un nesso sicuro con il "sottotitolo" della meridiana ("Capitan Beppino qui l'ore vi dà ma scarse al mattino"): Capitan Beppino era il nome con cui il capitano D'Albertis chiamava il suo uomo di fiducia al Giglio, cioé Pini Giuseppe, soprannominato "Tuttompezzo" e proprietario del trenino, cioé la casa sul cui muro era stata disegnata la meridiana. I pochi Campesai dell'epoca si lamentarono però perché la meridiana segnava le ore dalle 11 di mattina in poi.Così il capitano D'Albertis, per sottolineare e immortalare che i Gigliesi si lamentano sempre e non si accontentano mai, scrisse la suddetta frase sulla meridiana. L'anno seguente (1915) volle però lo stesso accontentare i Gigliesi e disegnò, sulla porta della torre del Campese un' altra meridiana,  rivolta ad est,  che segnava le ore dalle 4 alle 11 di mattina. Questa volta il motto fu "Son la torre del Campese qui fo l'ora a te palese" e il "sottotitolo "Amicis qualibet hora". Questa seconda meridiana è ormai completamente scolorita, ma sarebbe facilmente restaurabile perché disponiamo delle foto d'epoca e perché lo gnomone originale è ancora murato al suo posto. Proponemmo il restauro alcuni anni fa agli attuali proprietari della torre, ma non si concretizzò niente.

Tornando a "soli soli soli", la nipote del D'Albertis mi scrive che la traduzione esatta dovrebbe essere "Al solo sole della terra", come giustamente tu sostieni. Mi dice però che tale traduzione le fu riferita dal padre e non dallo zio. La questione imsomma rimane aperta, anche se penso che tu abbia ragione.Cordiali saluti
Armando